L’Ucraina chiude il gas: l’unica salvezza è ricostruire l’economia europea sulla base di risorse europee

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E’ passata piuttosto inosservata, per ora, la notizia che dal primo dell’anno l’Ucraina ha chiuso i metanodotti che trasportavano gas russo in Europa. Per il momento, non succede niente di grave. Oltre al fatto che abbiamo ancora gas in stoccaggio, il gas che passava dall’Ucraina rappresentava solo il 5% della fornitura all’Europa. Per l’Italia, si parla di una perdita di circa il 9%; il resto viene da altre fonti. (Il Fatto Quotidiano)

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Atto Secondo: mancato rinnovo dal primo gennaio da parte di Kiev degli accordi con Gazprom, chiudendo di fatto tutti i rubinetti che portavano ancora gas russo in Europa. Risultato Finale: viene meno la diversificazione nell’approvvigionamento energetico del Vecchio Continente, che si vede costretto a importare sempre più il costoso gas liquefatto americano, rendendo contento Trump, ma un po’ meno contenti le famiglie e le imprese europee, e tra queste ovviamente anche quelle italiane, che si vedranno il costo delle bollette impennare nuovamente. (Nicola Porro)

Nonostante l'aumento delle tariffe di trasporto, resta in vigore la moratoria sui prezzi per gas, riscaldamento e acqua calda, introdotta nel 2022 da Volodymyr Zelensky. L’incremento è dovuto alla cessazione del transito del gas russo. (Vatican News - Italiano)

Gli aumenti in bolletta previsti quest’anno sono del 9-10% secondo l’Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia. Sebbene, chiarisce il presidente, Stefano Besseghini, «le previsioni sono un po' difficili da fare perché il costo finale dipende da quanto una persona consuma e da come varia la situazione». (ilmessaggero.it)

Gas, i prezzi si abbasseranno solo se l'Europa compra per tutti

"Come tutte le misure di emergenza" adottate nel 2022 per fronteggiare la crisi dei prezzi dell'energia, "il tetto al prezzo del gas, il cosiddetto price-cap, è stato proposto in un contesto specifico e per un periodo di tempo limitato". (L'Eco di Bergamo)

Dal primo gennaio 2025 la Transnistria è rimasta senza riscaldamento e acqua calda dopo che è stata interrotta la fornitura di gas russo all'Europa attraverso l’Ucraina. Una crisi energetica che sembra diventare sempre più geopolitica e umanitaria. (East Journal)

Il gas che arrivava dalla Russia attraverso l’Ucraina era meno del 10% del fabbisogno totale dell’Italia nel 2024. I mercati sapevano che l’accordo per il transito del gas russo era in scadenza. (Corriere della Sera)