Furti dalle banche dati, la rete di Pazzali e Gallo. «Un mercato gigantesco»
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La qualità si paga, tant’è che solo nel 2022 la società ha incassato profitti per centinaia di migliaia di euro. Ma come si vantava (a sua volta intercettato) il socio Nunzio Calamucci, «gli altri magari cercano di sgraffignare i dati, io ti trovo la persona, la città, il cognome nella Direzione investigativa antimafia, nella Dna, nell’antiterrorismo. Noi le abbiamo tutte». Le barriere di protezione informatiche delle principali banche dati nazionali venivano polverizzate dagli hacker, detti «gli analisti» o più famigliarmente «i ragazzi», e grazie alla collaborazione di uomini delle forze dell’ordine che utilizzavano le proprie credenziali istituzionali di accesso. (ilmessaggero.it)
Su altre fonti
E ci sono anche alcuni pugliesi coinvolti nell'inchiesta che vede in tutto 60 persone indagate e che ieri è sfociata nell'arresto di sei persone, tra attuali ed ex appartenenti alle forze dell’ordine, hacker e consulenti informatici, destinatarie di misure cautelari nell’ambito di un’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano insieme alla Dna. (quotidianodipuglia.it)
Lo scrive il gip di Milano Fabrizio Filice nell'ordinanza di custodia cautelare, che riporta passaggi di una conversazione in cui Calamucci diceva "tutta Italia incul... (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il numero più impressionante è nascosto a pagina 129 dell’ordinanza di custodia cautelare della retata di ieri contro i mercanti di dati. Sono ben 108.805 gli atti giudiziari o addirittura classificati Aisi, l’agenzia interna degli 007, e quindi coperti da segreto di Stato, finiti nelle compravendite della Babele informatica. (La Stampa)
Carmine Gallo , l' ex super poliziotto finito ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Dda di ieri su attività di dossieraggio) conosciuto per le sue attività contro la 'ndrangheta e il crimine organizzato, in particolare durante gli anni dei sequestri di persona in Aspromonte , un periodo molto complesso nella lotta alla mafia calabrese. (Gazzetta del Sud)
C’erano banchieri, i vertici di società legate al ministero dell’Economia, giornalisti ma anche familiari e soci in affari tra le persone “spiate”, attraverso gli accessi “abusivi” a banche dati strategiche, nella presunta attività di dossieraggio che vedeva tra le persone coinvolte il presidente della Fiera di Milano, Enrico Pazzali, l’ex poliziotto Carmine Gallo e diversi appartenenti alle forze dell’ordine ancora in attività, come il maresciallo della Guardia di Finanza Giuliano Schiano, operativo della Dia nella sezione di Lecce. (Il Fatto Quotidiano)
Poi con il passare degli anni sono arrivate le minacce esterne, cioè gli hacker, ora quelle interne, come l'abuso di credenziali di accesso ai sistemi informativi. In un tempo lontano ci fu Gladio. (L'HuffPost)