Han Kang, il Nobel e l’assalto dei lettori coreani

In sé, parrebbe un comportamento ovvio, ma a guardare bene la notizia sembra qualcosa di (segretamente) eccezionale. Riguarda i libri della neolaureata al Nobel per la letteratura, la sudcoreana Han Kang, che a partire da venerdì scorso (per via del fuso orario) sono andati improvvisamente a ruba, nel suo Paese. Code nelle librerie, stock fatti fuori in poche ore, siti on-line in crisi per le tro… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Ci sarà un premio Nobel in scena all’Arena del Sole di Bologna. Sarà di Han Kang, a cui proprio l’altro giorno, prima rappresentante del proprio Paese a vincere un Nobel per la Letteratura, è stato assegnato il prestigioso riconoscimento "per l’intensa prosa poetica che espone la fragilità della vita umana". (il Resto del Carlino)

«Nella sua opera», si legge nella motivazione dell'Accademia reale svedese, «Han Kang affronta traumi storici e insiemi invisibili di regole e, in ciascuna delle sue opere, espone la fragilità della vita umana. (il Giornale)

Il Nobel per la Letteratura 2024 va alla scrittrice sudcoreana Han Kang «per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana. Nella sua opera affronta traumi storici e insiemi invisibili di regole e, in ciascuna delle sue opere, espone la fragilità della vita umana. (Corriere della Sera)

Il Nobel riconcilia Han Kang con la Corea del Sud

La voce di Han Kang (Premio Nobel per la Letteratura 2024) è limpida, almeno quanto risulti inquietante. Dopo La vegetariana, il suo successo è stato planetario, ma la scrittrice sudcoreana ha inscritto nello stile la cifra della sua universalità. (Corriere della Sera)

L’ALA – “Dire che è un grandissimo onore sarà forse banale, ma è davvero così che mi sento”. Lia Iovenitti, aquilana, è la traduttrice del Premio Nobel per la letteratura 2024, Han Kang. (L'Aquila Blog)

Han Kang è non solo la prima sudcoreana a vincere il Nobel, ma anche la prima donna asiatica. La sua vittoria, insieme all'Oscar per il miglior film vinto da Bong Joon Ho per “Parasite” nel 2020, così come il grande successo di serie televisive come “Squid Game” su Netflix e gruppi K-pop come BTS e Blackpink, rappresenta un traguardo culturale per la Corea del Sud. (QUOTIDIANO NAZIONALE)