Emanuele Tufano ucciso a 15 anni a Napoli, intervista Paola Brunese: «Troppi ragazzi armati: genitori poco presenti»

Paola Brunese, presidente del Tribunale per i minorenni di Napoli, commenta quello che è accaduto l’altra notte in uno dei vicoli a ridosso del corso Umberto dove un quindicenne è stato ucciso da un proiettile che lo ha raggiunto alla schiena. Che cosa ha pensato quando ha saputo della morte di Emanuele Tufano? «Ho provato un immenso dolore e mi sono chiesta se il Tribunale che dirigo potrebbe fare di più per prevenire episodi così devastanti». (ilmattino.it)

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Hanno spiegato di aver buttato gli scooter a terra e di essersi chinati, accovacciati dietro un’autovettura per schivare i proiettili. Già, perché per la morte del 15enne della Sanità, c’è una svolta investigativa: sono stati interrogati due minorenni, entrambi sono sotto accusa ed entrambi sono a piede libero. (ilmattino.it)

Un gruppo di giovanissimi, quasi tutti minorenni e della Sanità, che incrocia un altro gruppo proveniente però dal quartiere Mercato; questi ultimi che iniziano a sparare, i primi che rispondono al fuoco. (Fanpage.it)

Quando cala la notte la zona a ridosso del corso Umberto diventa un luogo che si decide di percorrere a proprio rischio e pericolo. Siamo nell’area del centro storico compresa tra il Mercato e le Case Nuove, che presenta una tra le più alte densità abitative di Napoli, eppure ci si muove in un quartiere fantasma. (ilmattino.it)

Emanuele Tufano ucciso a 15 anni a Napoli, la sorella: «Era un bravo ragazzo»

Stanno cercando riscontri alle dichiarazioni apprese durante gli interrogatori di ieri in Questura, gli investigatori della Squadra Mobile e i magistrati della Procura dei Minorenni e della DdA che stanno indagando sull'omicidio di Emanuele Tufano, ucciso con un colpo di pistola alla schiena la notte tra il 23 e il 24 ottobre a Napoli (Metropolisweb)

Sulla pelle di Emanuele, ancora una volta su un ragazzo, il segno di colpi d’arma di fuoco: traccia indelebile di una guerra e di una cultura violenta di cui non sono i giovani i responsabili, i colpevoli, ma le vittime. (La Repubblica)

«Era un bravo ragazzo». Il dolore della famiglia di Emanuele Tufano, il 15enne napoletano ferito a morte da un colpo d’arma da fuoco, è racchiuso nel silenzio dei suoi genitori e dei parenti più stretti. (ilmattino.it)