Quando Sinner suonava ai campanelli: “Sono tornato dal mio vicino, la sua frase è una delle cose belle che mi danno forza per continuare”

Sì, anche Jannik Sinner da bambino suonava ai campanelli e scappava. E una volta il vicino di casa lo ha pure beccato. Ma anche da queste esperienze il numero uno del tennis mondiale sa tirare fuori un mattoncino della sua forza: “Sono passato dalla sua casa – racconta- Questo signore ormai ha 85-90 anni, ma mi ha detto ‘Io mi ricordo ancora di quando venivi a suonare’. Sono proprio queste le cose belle che mi danno forza per continuare”. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Nella produzione originale Sky " Jannik oltre il tennis, Sinner si racconta " di cui è stata fornita un'anteprima, Sinner spiega la necessità di fare i conti con il migliorarsi sempre di più attraverso l'allenamento e le scelte che ne derivano. (Tuttosport)

Jannik Sinner, dopo una stagione eccezionale, ha spiegato la necessità di lavorare ancora più duro per crescere ulteriormente. (Fanpage.it)

Ha dovuto infatti rinunciare a tornare a casa più spesso: Sinner: «Non torno spesso a casa, ma è una cosa che voglio anch’io» (IlNapolista)

Sinner e l’etica del lavoro: “Se volessi tornare a casa sarei libero di farlo, ma non voglio”

Ma a livello personale, tutto questo successo, cosa ha cambiato? Questo è uno dei temi affrontati in Jannik oltre il tennis, Sinner si racconta, una produzione originale Sky di cui è stata rilasciata un'anteprima. (Liberoquotidiano.it)

Nell’anteprima di un’intervista Intesa San Paolo-Sky, "Jannik oltre il tennis, Sinner si racconta", diffusa sui social, il n.1 del tennis mondiale spiega a Federico Ferri il concetto di professionalità e i limiti che questo impone alla sua vita di ragazzo di 23 anni. (la Repubblica)