Agenzia delle Entrate, Carbone in pole per la nomina a Direttore, ma è lotta interna a FDI per la Alemanno; segue a distanza Vinciguerra (Lega) - ESCLUSIVA

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(Post) fascisti

Si apre la sfida per decidere il nuovo direttore dell'Agenzia delle Entrate dopo il passo indietro di Ruffini. Vincenzo Carbone è il nome in pole secondo quanto raccolto in esclusiva dal Giornale d'Italia. Carbone è l'attuale Vicedirettore Capo Divisione Contribuentie vicedirettore vicario dell'Agenzia, nominato lo scorso febbraio proprio da Ruffini. Ha una esperienza trentennale all'interno dell'Agenzia, spesa sia in ambito regionale che centrale. (Il Giornale d'Italia)

La notizia riportata su altre testate

Di lui già si parla come de… Da ultimo, Ernesto Maria Ruffini, figlio d’arte e fino a qualche giorno fa direttore dell’Agenzia delle entrate, dimessosi a seguito di contrasti con il governo. (La Repubblica)

Uno strano virus sta colpendo la sinistra: la voglia matta di Democrazia cristiana. «Il campo largo non si fa con una foto». (il Giornale)

Il tema del “centro”, ovvero come attrarre i voti cosiddetti “moderati”, viene così alimentato al di là della sua concretezza. Il sindaco di Milano, Sala; poi Calenda e Renzi; e inoltre il direttore dimissionario dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini: nelle ultime ore sono loro ad aver arricchito un dibattito politico altrimenti alquanto ingessato. (la Repubblica)

Dietro le manovre al centro la voglia di sfidare Schlein

E ce n’è anche per Ernesto Maria Ruffini, appena dimessosi da direttore dell’Agenzia delle Entrate e da molti accreditato per lo stesso ruolo, anche se lui nega. "Ho massimo rispetto per lui – chiarisce l’ex ministro –, ma sta sbagliando. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Che ci sia ognun lo dice ma dove sia nessuno lo sa Ernesto Ruffini ha annunciato al Corriere che si dimette dal suo incarico, peraltro svolto molto bene, di direttore dell'Agenzia delle Entrate per potersi riprendere la libertà di occuparsi del bene comune. (Corriere TV)

Senza fare polemiche, senza attacchi diretti, la relazione di Elly Schlein all’assemblea del Partito democratico chiarisce un punto: nessuno può mettere il Pd in un angolo. (La Stampa)