L’America di Meloni
La reazione più scomposta, o forse solo immatura, all’elezione di Donald Trump è quella del vicepremier Salvini, ministro delle Infrastrutture. Tutti i governi europei si sono congratulati, in genere con toni calorosi anche quando le parole celano legittime preoccupazioni. Giorgia Meloni ha parlato di Italia e Usa nazioni «sorelle». E fin qui siamo nel protocollo. Viceversa Salvini, rivolgendosi… (la Repubblica)
Su altre testate
Dopo la schiacciante vittoria di Donald Trump alle elezioni statunitensi, da Ursula von der Leyen a Emmanuel Macron in Europa è stato un coro unanime di congratulazioni e di inviti alla collaborazione nei confronti del repubblicano. (EuropaToday)
WEST PALM BEACH (FLORIDA). Quelli positivi per Trump vengono dalla Georgia dove il tycoon avrebbe guadagnato - citiamo exit poll non ancora dati reali - consensi in tutte le fasce di elettori, maschi, ispanici, neri, donne over 65. (La Stampa)
Sì, ma l’Ucraina? Cosa accadrà ora che Donald Trump è diventato il “47esimo presidente” degli Stati Uniti? “Fermerò tutte le guerre”, è stata la promessa del tycoon, che non ha atteso i risultati ufficiali per dichiararsi commander in chief. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Che paradosso: vince il leader su cui più aveva puntato nei lunghi anni vissuti da cespuglio politico, irrilevante e all’opposizione, e adesso che governa l’Italia non può neanche esultare per il trionfo di Donald Trump (la Repubblica)
Il Tycoon, oltre a essere uno degli uomini più ricchi d’America, è stato negli anni un grande investitore immobiliare che è riuscito a creare un impero con più di 100 compagnie. Donald Trump è riuscito a tornare alla Casa Bianca per la seconda volta. (Virgilio)
Con la vittoria di Trump negli Stati Uniti, al suo secondo mandato come presidente, la realtà è stata soppiantata dal mondo della post-politica, delle post-verità: quello dove il peggior scenario possibile si è realizzato, e le conseguenze saranno irreparabili. (The Vision)