Emanuela Orlandi, la versione di Ali Agca. “Rapita dai servizi segreti. Il Parlamento mi ascolti”
– Mehmet Ali Agca oggi vive a Istanbul e da lì insiste per essere ascoltato dalla commissione parlamentare d’inchiesta che si sta occupando della scomparsa di Emanuela Orlandi. “Ho un solo obiettivo – racconta Agca –, consegnare la verità al Parlamento italiano e al Vaticano sull’attentato al Papa e sulla scomparsa di Emanuela. Il 20 dicembre 1982 fu il Parlamento italiano a certificare che l’attentato era un complotto internazionale ufficializzando la pista bulgara e dichiarando che il tentativo di uccidere papa Giovanni Paolo II era stato organizzato dai Paesi comunisti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altri media
«Il 20 dicembre 1982 fu il Parlamento italiano a certificare che l’attentato era un complotto internazionale ufficializzando la pista bulgara - aggiunge - e dichiarando che il tentativo di uccidere papa Giovanni Paolo II era stato organizzato dai Paesi comunisti. (Gazzetta di Parma)
Il criminale a cui si riferisce Giani è Enrico “Renatino” de Pedis. (Il Fatto Quotidiano)
L'avvocata della famiglia, Laura Sgrò, dopo la lunga audizione dell’ex Comandante della Gendarmeria vaticana di giovedì: «Dall'audizione in Commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori del dottor Domenico Giani, ex Comandante della Gendarmeria Vaticana, sono emerse due verità oramai incontrovertibili, delle quali Pietro Orlandi riferisce da anni. (ilmessaggero.it)
Secondo Pietro Orlandi sono emerse due verità dall'audizione in Commissione dell'ex capo della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani. Un documento che, secondo Pietro Orlandi, "non può che essere frutto di indagini". (Fanpage.it)
Un mistero a cui nessuno è ancora riuscito a dare una risposta. Per questo il caso di Emanuela Orlandi continua ad essere d'attualità. (ilmattino.it)
Quest'oggi è stato ascoltato l'ex capo della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani. La Commissione bicamerale di inchiesta ha voluto sentire, durante l'audizione, Giani ponendogli una domanda riguardo alla presunta «trattativa» con la procura di Roma, nel 2012, quando Giancarlo Capaldo era titolare del fascicolo sulla scomparsa della ragazzina vaticana. (leggo.it)