Recuperato il tesoro etrusco. Urne e sarcofagi da 8 milioni
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E’ considerato uno dei più importanti recuperi di manufatti etruschi mai realizzato durante un’azione investigativa. Gli esperti non hanno dubbi sull’indagine della Procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone che ha portato al sequestro di 8 urne litiche etrusche, due sarcofagi e il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo a.C. Un patrimonio archeologico che arriva da Città della Pieve, dove già nel 2015 – con la scoperta della cosiddetta "Tomba di Laris" – si accertò inequivocabilmente la massiccia presenza della misteriosa civiltà Etrusca che fino a quel giorno si pensava fosse concentrata nel chiusino. (LA NAZIONE)
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“Le intercettazioni, nel caso di specie, non sono state determinanti, ma ci hanno consentito di acquisire la prova finale di dove stavano le opere e quindi di intervenire in modo definitivo”, ha spiegato Raffaele Cantone, procuratore capo di Perugia, rispondendo sul ruolo delle intercettazioni a margine della conferenza stampa in cui è stato annunciato il ritrovamento di diversi reperti archeologici del periodo etrusco: “Le intercettazioni servono non solo per i procedimenti sulla criminalità organizzata, ma anche per i procedimenti sulla criminalità comune”. (LAPRESSE)
E ancora due sarcofagi – uno, al momento, rappresentato dalla sola copertura e l’altro completo dello scheletro del defunto – e il relativo corredo funerario di Età Ellenistica del III secolo a. (Paolo Gianlorenzo)
Bene, i reperti rinvenuti in quell’occasione non erano gli unici in quel sito archeologico. L’operazione di recupero ha richiesto molto tempo, indagini accurate, perquisizioni e ha visto anche l’impiego di un drone in dotazione al Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare. (Prima Pagina Chiusi)
La scoperta è di quelle da lasciare col fiato sospeso perché il recupero è tra i più importanti degli ultimi tempi riguardante gli antichi Etruschi: suppellettili e vasellame, quattro specchi in bronzo, uno dei quali con l’antica divinizzazione di Roma e della lupa che allatta soltanto Romolo, un balsamario contenente ancora tracce organiche del profumo utilizzato in antichità, un pettine in osso, vasi in bronzo e terracotta comunemente utilizzati dalle donne etrusche durante banchetti e simposi sono stati rinvenuti durante un’azione investigativa che ha consentito il recupero di otto urne litiche etrusche e due sarcofagi, con il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo a. (Il Sole 24 ORE)
Droni, intercettazioni telefoniche, indagini sul web. Chi investiga nel complesso mondo del mercato clandestino dell’archeologia ( in questo caso i carabinieri della sezione archeologia del Comando Tutela Patrimonio Culturale) deve ricorrere agli strumenti della contemporaneità per battere sul tempo chi vorrebbe rivendere pezzi della nostra storia e della nostra identità. (Corriere Roma)