Caso Unicredit-Bpm, Barelli (FI): "Nessun allarme. E’ libero mercato"
– Come se non bastassero i mille fronti aperti, nello scontro tra Lega e Forza Italia ci si sono messe pure le banche. In nome del terzo polo bancario, Salvini mira a bloccare l’eventuale accordo Unicredit-Banco Bpm. Forza Italia, sostenitrice della libertà del mercato, è schieratissima sul campo opposto. Paolo BarelliMissing Credit Paolo Barelli, presidente dei deputati azzurri, Unicredit ha preso in contropiede il governo: il terzo polo bancario rischia di tramontare come teme il leader del Carroccio? "Non penso così. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altri media
All’indomani dell’offerta di scambio (Ops) da 10 miliardi sulle azioni BancoBpm, il Cda di piazza Meda risponde a UniCredit. Che non riflette «in alcun modo» le condizioni attuali e prospettiche della banca. (Il Sole 24 ORE)
«Esiste il golden power». Giancarlo Giorgetti gela Unicredit dopo l’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco Bpm lanciata in mattinata dalla banca guidata da Andrea Orcel. (Corriere della Sera)
L’ennesimo fronte delle frizioni in maggioranza sono le banche. Se il partito di Matteo Salvini si appella alla vigilanza e mette nel mirino Bankitalia, depositando una proposta di legge sulla governance, Antonio Tajani invita la politica a «non immischiarsi» in questioni che attengono al «libero mercato». (Il Sole 24 ORE)
Non si prospetta una passeggiata l’applicazione del golden power all’ops di Unicredit su Banco Bpm. Non lo sarà per la banca scalatrice, che dovrà subire un attento esame sull’operazione; ma non lo sarà neppure per il governo che vuole applicare la norma a tutela degli asset strategici anche nel caso di acquisizione da parte di un soggetto di diritto italiano quale Unicredit è, al netto delle considerazioni del vicepremier Matteo Salvini sulla composizione azionaria della banca, una public company dove il primo socio è il mega-gestore americano BlackRock con il 7%. (Milano Finanza)
Fa più scalpore la presa di posizione di Forza Italia, che prima con Paolo Barelli e poi con lo stesso Antonio Tajani dice sostanzialmente che il mercato è libero, che la politica non deve intromettersi, e che nel caso sarà la Bce a decidere la correttezza formale dell’operazione. (il manifesto)
Banco Bpm respinge l’offerta di scambio di Unicredit, ai sensi dell’art 102 del Tuf che fa scattare la passivity rule: «non riflette in alcun modo la redditività e l'ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco Bpm» e contiene «condizioni inusuali», «ricadute occupazionali e sociali, condiziona la flessibilità strategica». (ilmessaggero.it)