Badante killer, ora si indaga su quattro morti e anche sul tentanto omicidio dell’ex
VICENZA – Ci sono altre tre morti sospette, oltre all'omicidio dell'81enne Imelda Stevan, per il quale è finita in carcere, sul conto di Paola Pettinà, la falsa badante che nel vicentino avrebbe intossicato con dosi letali di farmaci gli anziani di cui si occupava, spacciandosi come assistente socio sanitaria. La donna, infatti, è indagata anche per questi tre nuovi episodi - che porterebbero a quattro il totale degli omicidi - oltre che per altri cinque altri tentati omicidi, tra cui quello dell'ex compagno. (la Repubblica)
Su altre fonti
La 46enne, specciatasi per operatrice sanitaria, è attualmente in carcere con accuse pesantissime. I fatti «L'abbiamo portata in ospedale tre volte, non sapevamo cosa avesse. (ilmessaggero.it)
Li avrebbe storditi con un sovradosaggio di tranquillanti, fino a provocarne la morte di almeno uno di loro e il tentato omicidio di altri quattro, tutti in provincia di Vicenza. (Today.it)
Si allargano le indagini attorno alla posizione di Paola Pettinà, l’ex commessa 46enne domiciliata a Sandrigo ma originaria di Bolzano Vicentino accusata, sinora, della morte di un’anziana e del tentativo di omicidio di almeno altre quattro persone nell’est vicentino. (L'Eco Vicentino)
Oltre all’omicidio dell’81enne Imelda Stevan, per cui è finita in carcere, ci sono altre tre morti sospette sul caso di Paola Pettinà, la falsa badante che nel vicentino avrebbe intossicato i suoi assistiti con dosi massicce di farmaci. (Open)
La donna che si spacciava per operatrice sociosanitaria è accusata dell'omicidio volontario aggravato di una 81enne, Imelda Stevan, e di altre quattro morti sospette di anziani cui somministrava dossi massicce di benzodiazepine e di altri farmaci ad azione neuro-depressoria. (Liberoquotidiano.it)
Si allunga la lista di morti sospette, contestata a Paola Pettinà, la finta badante vicentina che tra il 2022 e il 2024 è accusata di aver intossicato con dosi letali di farmaci gli anziani di cui si occupava, spacciandosi come assistente socio sanitaria. (Il Fatto Quotidiano)