Francesca Pirani: «Io, madre di Vakhim, alla ricerca della mamma biologica di mio figlio»
La storia è la sua, quella di suo figlio, di suo marito, quella di una famiglia che, con coraggio e fame di verità, affronta temi importanti: dalla separazione di un bimbo dalla sua terra alla difesa dell'identità, dai legami più ancestrali a quelli più affettivi. Il racconto inizia in Cambogia quando Francesca e Simone vedono per la prima volta il loro bambino e si conclude, quindici anni dopo, con un ritorno in quella stessa terra lontana, alla ricerca della madre naturale di Vakhim. (Vanity Fair Italia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
L’opera, che si sviluppa in un caleidoscopio di emozioni e grandi sentimenti, oggi sarà presentata alle Notti Veneziane, spazio Giornate degli Autori, nell’ambito dell’81esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. (il Resto del Carlino)
Chi è Mali, ci chiedevamo, a chi appartiene questo nome in khmer che nostro figlio con la voce della nostalgia ripete così spesso, fin dal giorno in cui siamo tornati dalla Cambogia? “Mali? Vakhim sister” mi rispose un pomeriggio con le poche parole d’inglese che conosceva, una bambina più grande di Vakhim, arrivata in Italia qualche mese prima di noi e adottata… (la Repubblica)
Al centro, la parabola del figlio che nomina il film. (cinematografo.it)