Meloni: “Sala? Che emozione”. “Ricandidarmi nel 2027? Valuterò. Contro Arianna una strategia. Soddisfatta dell'accordo con Stellantis”

«Ieri è stata una bella giornata per l'Italia intera, per il sistema Italia e per me». Chiaro il riferimento di Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di inizio anno alla liberazione della giornalista Cecilia Sala. «Non ho fatto tutto da sola, non c’è stato nessun momento di svolta. È stato un lavoro di squadra». Poi una confidenza: «La cosa più bella di questi ultimi due anni è stata chiamare una mamma per darle la notizia della liberazione della figlia». (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

Il primo post della giornalista su Instagram dopo la sua liberazione e il rientro in Italia la ritrae nell'abbraccio con il compagno dopo essere atterrata a Ciampino: "In testa chi alzando lo sguardo non può ancora vedere il cielo" (Il Fatto Quotidiano)

Cecilia Sala: "Non pensavo che sarei stata a casa oggi" (AGI - Agenzia Italia)

Il 15 gennaio a Milano i giudici decideranno se concedere i domiciliari all’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, ma pare ormai assodato che la richiesta di estradizione negli Usa sarà respinta e che alla fine sarà liberato: questo l’esito previsto per la vicenda Sala. (Il Nord Est)

Cecilia Sala, la prima intervista nel podcast con Calabresi: "Non pensavo di essere liberata così presto"

Durante una lunga intervista con Mario Calabresi, arrivato questa mattina a casa della giornalista con un mazzo di fiori, la giornalista ha risposto alle domande, iniziando da un quesito apparentemente semplice: “Come stai?”. (Il Fatto Quotidiano)

Non è difficile capire quali geometrie diplomatiche siano state disegnate da Giorgia Meloni per giungere alla liberazione di Cecilia Sala. Si parte da alcuni punti fermi. (L'Opinione)

Cecilia Sala parla per la prima volta in un podcast registrato con Mario Calabresi per Chora Media. "Ho riso due volte in cella di isolamento: la prima volta che ho visto il cielo e poi quando c'era un uccellino che ha fatto un verso buffo”, racconta la giornalista, liberata dopo 20 giorni trascorsi nel carcere di Evin, a Teheran. (Italia Oggi)