I ribelli jihadisti conquistano la città di Aleppo e festeggiano per le strade. Raid dell'aeronautica russa in difesa del governo
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Jihadisti siriani e i loro ribelli alleati hanno conquistato l’importante città di Saraqib nel nord del Paese. Lo annuncia l’Osservatorio siriano dei diritti umani, una ong che ha sede in Gran Bretagna ma che ha numerosi fonti nel Paese mediorientale. In precedenza i ribelli avevano preso il controllo di Aleppo, la metropoli nel nord della Siria, patrimonio mondiale Unesco, a lungo contesa nel contesto della guerra siriana. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
Alcuni "militari dell'Isis hanno disarmato alcuni soldati siriani ad Aleppo costringendoli a sedersi per terra, poi hanno sparato contro di loro a sangue freddo uccidendoli". Il video choc sta facendo il giro del web, ma non è ancora chiaro se si tratti davvero di soldati siriani e se il filmato sia stato registrato in queste ore. (Il Giornale d'Italia)
Due fonti militari siriane hanno affermato che la Russia ha promesso che ulteriori aiuti militari arriveranno a Damasco entro le prossime 72 ore. Lo riporta Cnn Turk. (Il Messaggero Veneto)
Le forze jihadiste filo-turche di Hayat Tahrir al-Sham sono entrate ad Aleppo, che negli ultimi otto anni è stata saldamente in mano alle forze governative, sostenute da Russia e Iran. Si riaccende così la guerra in Siria infiammando ancora di più il Medio Oriente. (Servizio Informazione Religiosa)
Le Nazioni Unite hanno avviato un'evacuazione da Aleppo verso Damasco. Un primo convoglio di auto è già in viaggio per uscire dalla città, con alcuni italiani a bordo. (Tiscali Notizie)
"Durante i combattimenti decine di unità delle nostre Forze Armate sono state uccise e altre ferite - afferma il ministero della Difesa siriano - Il gran numero di terroristi e i molteplici fronti hanno portato le nostre Forze Armate ad attuare un'operazione di ridispiegamento destinata a rafforzare le linee di difesa per assorbire l'attacco, tutelare le vite di civili e militari e preparare un contrattacco". (il Giornale)
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz vogliono che il capo di Stato Maggiore dell'Idf, Herzi Halevi, si dimetta per la sua responsabilità nel non aver impedito il massacro di Hamas del 7 ottobre, entro la fine del periodo di attuazione del cessate il fuoco in Libano. (la Repubblica)