Istat, cresce il numero di laureati (+31%). Ma la media UE resta lontana

Attualità Istat, cresce il numero di laureati (+31%). Ma la media UE resta lontana Dai dati Istat relativi al '23, il gap con la media europea di giovani laureati rimane ampio (30,6% contro il 43%). Divario evidente anche tra le diverse regioni e in base al contesto familiare. Il tasso di occupazione rimane più alto per i laureati (84%), contro il 73% dei diplomati. Donne “più istruite” degli uomini, 24,9% e 18,3%. (VeneziePost)

Ne parlano anche altre fonti

I nuovi dati Istat sui livelli di istruzione e sul vantaggio garantito da una laurea o da un diploma sul mercato del lavoro confermano che studiare è un buon investimento. Stando alle rilevazioni dell’istituto di statistica, infatti, il tasso di occupazione dei laureati di età compresa tra i 25 e i 64 anni nel 2023 ha superato di 11 punti percentuali quello dei diplomati: 84,3% contro 73,3%. (Il Fatto Quotidiano)

Le differenze di genere sono più marcate rispetto alla media dell’UE27. In Italia, le donne sono più istruite degli uomini: nel 2023, il 68,0% delle donne tra i 25 e i 64 anni ha almeno un diploma o una qualifica (rispetto al 62,9% degli uomini) e il 24,9% ha un titolo terziario (contro il 18,3% degli uomini). (Tecnica della Scuola)

È quanto emerge dal rapporto Istat sui 'Livelli di istruzione e ritorni occupazionali - Anno 2023' ROMA – Le donne in Italia sono più istruite degli uomini: nel 2023, il 68,0% delle 25-64enni ha almeno un diploma o una qualifica (62,9% tra gli uomini) e coloro in possesso di un titolo terziario raggiungono il 24,9% (18,3% tra gli uomini). (Dire)

Lo dice l’Istat, sottolineando come un titolo di studio elevato favorisca l’occupazione, soprattutto tra le donne, che però continuano ad essere penalizzate nel mondo del lavoro. In Italia si riducono i Neet, anche se sono ancora tantissimi, in compenso aumenta la percentuale di giovani laureati: il divario con la media europea rimane però ampio. (Orizzonte Scuola)

Non di certo per familismo o poca meritocrazia ma come esempio di un percorso che può essere sostenuto con costanza e portato a termine. Il livello di istruzione della propria famiglia è l'ago della bilancia del proprio futuro. (ilmattino.it)

È dunque evidente che il titolo di studio ha una decisa rilevanza sul mercato del lavoro eppure in Italia i laureati sono ancora troppo pochi, rispetto alla media europea, e le imprese faticano a trovare personale specializzato. (ilmessaggero.it)