Emergenza Libano: raccolte fondi delle ong italiane
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In Medio Oriente la guerra israelo-palestinese nell’estate si è estesa oltre la Striscia di Gaza e adesso è sotto mira tutto il Libano, non solo le aree controllate dal partito Hezbollah. Le organizzazioni della società civile italiana da ottobre di un anno fa aiutano senza sosta e limiti la popolazione colpita. A Gaza il personale locale e le organizzazioni partner hanno intensificato il lavoro in emergenza, sotto bombardamenti e invasione via terra, andando pericolosamente verso il confine con l’Egitto, al valico di Rafah, per ritirare aiuti umanitari e nuovamente raggiungere tutte le aree possibili. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
Oltre al numero di vittime già molto alto registrato nei primi giorni di offensiva, a testimoniare il disastro umanitario che rischia di innescarsi in Libano è anche il dato sugli sfollati: già 1 milione sono le persone che hanno abbandonato le proprie abitazioni, compresi 300mila bambini secondo l’Unicef. (Il Fatto Quotidiano)
L’escalation di bombardamenti israeliani, che ha già causato oltre 700 vittime tra cui donne e bambini, e l’intensificarsi delle tensioni tra Hezbollah e Israele, ha spinto intere famiglie a varcare i confini in un esodo disperato. (Inside Over)
L’immagine sotto quella didascalia raffigura il rudere del cinema “L’Oeuf”, edificio simbolo mai finito e crivellato dai mortai durante la guerra civile … (Il Fatto Quotidiano)
«Le bombe israeliane sono arrivate anche sui villaggi cristiani del sud del Libano. Deir Mimas, a poche centinaia di metri dal confine, è svuotata. Anche noi abbiamo dovuto abbandonare il convento». (Tempi.it)
Ha paura, tanta paura per i bombardamenti continui a Beirut. La voce di Suor Hind arriva tramite i suoi messaggi. (LA NAZIONE)
Per amarla occorre l’attrazione per quel tipo di essere che sopravvive: all’incidente in auto, allo tsunami, a un tentativo di suicidio. Che vive nelle tregue, ma non si riconosce allo specchio. Gli altri ricordano un tempo di splendore, ma lei sa che lo splendore è anticipazione della rovina, per cui meglio la rovina, anticipazione di un nuovo splendore. (la Repubblica)