Aggregazioni tra professionisti: si vede la luce in fondo al tunnel?

Euroconference NEWS ECONOMIA

Abbiamo già avuto modo di rilevare che il sistema fiscale italiano non agevola, anzi frena, la riorganizzazione tra professionisti. Infatti, a differenza delle riorganizzazioni aziendali che quasi tutte godono del regime della neutralità fiscale, i professionisti scontano una sostanziosa pressione dell’erario (si veda, ad esempio, alcuni nostri precedenti contributi . Pertanto, da un punto di vista strettamente fiscale, le operazioni straordinarie di riorganizzazione aziendale (quali ad esempio la trasformazione, la fusione, la scissione ed il conferimento) godono del c. (Euroconference NEWS)

Ne parlano anche altri media

Sinossi delle modifiche introdotte con la Riforma IRPEF 2024 Durante il Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2023, sono state estese le disposizioni favorevoli per le ONLUS e il terzo settore. (UniD Professional)

le società di persone e le società di capitali (e gli enti commerciali); 14% per la parte dei maggiori valori compresi tra 5 milioni di euro e 10 milioni di euro; (Fiscal Focus)

i rimborsi delle spese anticipate in nome e per conto del cliente; In base all’attuale regime, occorre distinguere tra: (Eutekne.info)

E’ senz’altro da apprezzare la scelta del Governo, effettuata all’interno della riforma fiscale, di garantire la neutralità fiscale delle aggregazioni professionali. (Ipsoa)

L’approvazione da parte del governo il 30 aprile scorso dello schema di Decreto Legislativo, contenente la Revisione del regime impositivo dei redditi (Irpef e Ires), lascia spazi alla speranza in un qualche miglioramento delle regole per la quantificazione della base imponibile delle imposte sul reddito, sebbene la continua crescita del debito pubblico italiano (giunto, a febbraio 2024, a 2.827 miliardi di euro), da una parte, e l’imminente entrata in vigore del nuovo Patto di stabilità, dall’altra, non lasciano certo immaginare significative riduzioni delle imposte. (Il Dubbio)

Gli studi professionali si trovano a fare i conti con i medesimi bisogni delle aziende loro clienti, stretti tra la necessità di fronteggiare margini sempre più sotto pressione e quella di reperire risorse necessarie a finanziare gli investimenti. (la Repubblica)