Fausto Bertinotti: "La vittoria di Trump dice una verità che la sinistra non vuol vedere"
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"L'elezione di Donald Trump non rappresenta un vero e proprio pericolo per la democrazia, purtroppo però è un elemento che la ridimensiona drasticamente riducendola a un comando oligarchico sulla società. Ma lui rappresenta solo la punta di una tendenza di oggi, non è l'unico fattore". Così Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera dei Deputati, ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione 5 Notizie condotta da Gianluca Fabi, in merito alla vittoria di tycoon nelle elezioni americane. (Liberoquotidiano.it)
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E, invece, anche alla maggioranza degli elettori americani, più che il fascismo che minaccia la democrazia, i matrimoni per le coppie gay e uno dei sette nani da dipingere di nero, interessano «le frontiere, la sicurezza e tornare a fare grande la nostra Patria». (il Giornale)
“L’elezione di Donald Trump non rappresenta un vero e proprio pericolo per la democrazia. Parola di Fausto Bertinotti che, ospite di 5 Notizie su Radio Cusano, dà una lettura controcorrente del voto Usa. (Secolo d'Italia)
Il tycoon risorto è uno spettacolo insopportabile che disgusta i palati fini e alimenta il trattamento più severo, l'insulto personale al limite del body shaming, esteso anche ai parenti di terzo grado e a chi sta attorno a Trump. (il Giornale)
Italo Bocchino commenta a Otto e Mezzo il risultato delle elezioni americane. La vittoria di Donald Trump è stata imponente e ha lasciato Kamala e i dem attoniti, al punto che hanno preferito incolpare Joe Biden accusandolo di essersi ritirato troppo tardi dalla corsa alla Casa Bianca. (Liberoquotidiano.it)
Stamattina il mondo si è svegliato preoccupato, almeno quella parte di mondo a cui appartengo. Anche più angosciato di otto anni fa. Me compreso. La sensazione è che Trump arrivi alla presidenza ancora più cinico, più radicale, sicuramente più arrabbiato. (Il Fatto Quotidiano)
Di Paolo Non intendo chiaramente fare di tutta l’atmosfera un informe polpettone più di quanto non lo sia già. E’ solo che fugando tra gli articoli di giornale come in un guardaroba, mi sento un ciccione depresso che vede più la montagna di roba che non gli va che la miseria che gli si addice. (Il Fatto Quotidiano)