Contatto Meloni-Trump: collaboriamo
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L'occhio di Palazzo Chigi è sulle prime mosse economiche del rieletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dal punto di vista politico, la sintonia tra il governo Meloni e il nuovo inquilino della Casa Bianca, è abbastanza solida. Il presidente del Consiglio Meloni ha avuto ieri sera un primo colloquio telefonico con Trump per congratularsi della vittoria. É stata l'occasione per confermare, riferisce la nota di Palazzo Chigi, la «solida alleanza, il partenariato strategico e la profonda e storica amicizia che da sempre legano Roma e Washington». (il Giornale)
Su altri media
PUBBLICITÀ Galeotto mancato fu il sondaggio, realizzato dell’istituto di ricerca Quorum/YouTrend, che schierava gli italiani per Kamala Harris: 57% a favore della candidata democratica perché - per almeno il 49% del campione intervistato - la vittoria di Trump metterebbe a rischio la democrazia statunitense. (Euronews Italiano)
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto stasera un primo colloquio telefonico con il presidente-eletto degli Stati Uniti d'America, Donald J. Trump, per congratularsi della vittoria elettorale. (Tiscali Notizie)
Alle dieci della sera, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un primo colloquio telefonico con il Presidente eletto degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, per congratularsi della vittoria. (Corriere Roma)
ANSA (Avvenire)
Al netto dell'elezione di Trump, cosa pensa che cambierà per il nostro Paese, per l'Europa e per il mondo? Simone Urbani Grecchi, Analista Geopolitico, in occasione delle elezioni 2024 negli U.S.A. è stato intervistato da Il Giornale d'Italia. (Il Giornale d'Italia)
«Abbiamo fatto la storia superando ostacoli che nessuno pensava possibili. Così Donald Trump ha improvvisato il discorso della vittoria dopo che la Fox l'aveva appena incoronato 47esimo presidente americano, con la conquista di tutti gli Stati in bilico: preludio di un trionfo a valanga che alla fine comprenderà anche il Senato e probabilmente la Camera, nonché il voto popolare come non accadeva dal 2004 con George W. (La Stampa)