F1: è la Red Bull il team al centro del caso sulle modifiche dell'assetto in regime di parco chiuso

È la Red Bull il team al centro del mirino per un sistema che consentirebbe di intervenire sull'altezza da terra della propria monoposto in regime di parco chiuso: è stata la stessa scuderia a ammettere l'esistenza di un dispositivo capace di intervenire sul cosiddetto tea-tray, il vassoio alla fine dell'abitacolo che di fatto costituisce l'inizio del fondo della vettura. "Il sistema esiste - ha spiegato un portavoce del team di Milton Keynes alla BBC - ma non è accessibile nel caso in cui la vettura sia totalmente assemblata". (Automoto.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Davide Attanasio - XPB Images Red Bull con le mani nella marmellata: (Italiaracing.net)

L’avvicinamento al week end di Austin (Texas) è condizionato da una notizia riportata dalla testata autorevole Autosport e può portare a farsi delle domande. Un nuovo caso in F1? Vedremo. (OA Sport)

Red Bull presa con le mani nel sacco, a quanto pare. Invece, per l’ennesima volta nella stagione, a tenere banco non sono gli aspetti sportivi ma l’ennesimo trucco escogitato da un team in barba al regolamento tecnico. (FUNOANALISITECNICA)

Red Bull ha ammesso di modificare le auto di nascosto con un trucco: nuovo scandalo in Formula 1

Un trucco vero e proprio, sfuggito ai controlli, per regolare la monoposto che h… Una squadra di F1, di cui non si conosce il nome, avrebbe trovato un sistema per modificare l’altezza da terra della macchina tra qualifica e gara, in regime di parco chiuso, quando non si possono fare variazioni sulle vetture tranne che per l’ala anteriore. (la Repubblica)

Da stamattina all'interno del Circus di Formula 1 non si fa altro che discutere dell'ultima indiscrezione circolata. Nonostante la FIA sia corsa ai ripari modificando nuovamente la metodologia con cui effettua i suoi test, sembrerebbe che la scuderia incriminata abbia "ammesso" le proprie colpe. (Formula1 Web Magazine)

A cura di Fabrizio Rinelli (Fanpage.it)