Arriva l’obbligo di astenersi anche solo per “ragioni di convenienza”: la mossa del governo per togliere i processi ai magistrati sgraditi
In un decreto all'ordine del giorno del prossimo Cdm, il ministero della Giustizia infila una norma con l'obiettivo di punire giudici e pm che prendono posizione in pubblico sui temi dell'attualità politica (ad esempio sui migranti, ma non solo). Se non rinunceranno a occuparsi dei fascicoli sulle stesse questioni, rischieranno sanzioni disciplinari (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre testate
Detto, fatto. Nel testo del decreto legge che assembla una serie di eterogenee norme (dai giudici di pace alla crisi d’impresa, dall’edilizia penitenziaria ai reati informatici), tutte però considerate urgenti, è infatti collocata una stretta disciplinare che aggiorna la disciplina degli illeciti ascrivibili a giudici e pubblici ministeri. (Il Sole 24 ORE)
di astenersi o quando sussistono gravi ragioni di convenienza". quando c'è "la consapevole inosservanza del dovere di astensione (Tuttosport)
Al primo punto del pre-Consiglio, la riunione preparatoria dei tecnici tenuta ieri a Palazzo Chigi, è stato discusso lo schema di decreto legge che introduce una modifica importantissima alla normativa … (Il Fatto Quotidiano)
Questa volta scritto nero su bianco. Hai criticato apertamente un decreto del governo con un editoriale, in un convegno, sui social network, e ti ritrovi a dover giudicare su quello stesso decreto? Devi astenerti, far spazio a un altro collega con la toga, per ragioni «di convenienza». (ilmessaggero.it)
O, ancora, se un magistrato esprime durante un convegno o un'intervista un'opinione su una riforma che riguarda un tema caldo, di cui si occupa per lavoro, dovrà rinunciare a trattare cause che riguardano la materia su cui si è espresso o la sentenza che è stata criticata. (L'HuffPost)
Come la moglie di Cesare: al di sopra di ogni sospetto.È una questione sulla quale i giuristi hanno prodotto nei decenni tonnellate di riflessioni e che, in effetti, dà da pensare anche all’opinione pubblica, con il governo che si propone di sciogliere il nodo per decreto. (il manifesto)