Dl liste d’attesa: Governo e Regioni verso un compromesso sull’art.2

Dovrebbe slittare a domani l’esame del decreto sulle liste d’attesa in sanità nell’aula del Senato. Lo ha chiesto lo stesso presidente della Commissione Affari Sociali del Senato Francesco Zaffini secondo cui la maggioranza ha trovato un accordo con le Regioni sui punti più controversi. “L’accordo è stato chiuso - afferma -. Lo spirito è stato quello di trovare un punto di incontro con la Conferenza delle Regioni, per consentire che lo Stato faccia il suo dovere, cioè controlli i flussi di spesa in modo tale che possano determinare risposte per i cittadini, specialmente quando appartengono a una particolare categoria, cioè quella di cittadini fragili che aspettano prestazioni sanitarie”. (Sanità24)

La notizia riportata su altri media

“Capite la presa in giro di arriva a cinque giorni dalle elezioni europee, dopo un anno e mezzo che Giorgia Meloni siede a Palazzo Chigi, e racconta agli italiani di poter affrontare le liste d’attesa accorciandole senza metterci un euro”. (Il Sole 24 ORE)

Alla fine l’articolo 2 del decreto sulle liste d’attesa è stato riscritto in Commissione al Senato. La maggioranza rischiava una spaccatura su quell’articolo per cui la Lega si era allineata alle posizioni della minoranza e, soprattutto, aveva stretto un asse con le Regioni, la maggior parte di centrodestra. (Corriere della Sera)

Il decreto approderà comunque domani (17 luglio) in Senato per la votazione. Con la riformulazione, dal decreto sparisce il controllo diretto dello stato sulle regioni. (La Stampa)

Liste d’attesa sanità, Regioni mantengono controllo sulle Asl. “Ma rimangono criticità”

In Alpi, cioè sempre in ospedale ma come prestazione sanitaria in regime di libera professione e quindi con spese totalmente a carico del paziente, c'è bisogno di un mese di tempo (31 giorni di attesa), cioè cento giorni in meno. (quotidianodipuglia.it)

Giovedì mattina il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, tra i volti più noti della Lega di Matteo Salvini, sembrava un leader dell’opposizione di fronte ai colleghi governatori riuniti per discutere del decreto sulle liste d’attesa approvato dal governo Meloni il 4 giugno, quattro giorni prima delle Europee. (Il Fatto Quotidiano)

Lo dice all’Ansa Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute in sede di Conferenza delle Regioni e assessore alla Sanità in Emilia-Romagna al termine della riunione della Commissione stessa. (AltaRimini)