Trump vuole cancellare i contratti di Ap, Reuters e Bloomberg: l'annuncio della consulente

Trump vuole cancellare i contratti di Ap, Reuters e Bloomberg: l'annuncio della consulente

L'annuncio choc su X di Kari Lake, consulente del presidente per la Us Agency for Global Media: "Oggi ho avviato il processo di risoluzione dei contratti dell'agenzia" Il rapporto di Donald Trump, e di conseguenza quello della Casa Bianca, con la stampa è stato complicato da subito. Con una escalation di conflittualità che arriva alla clamorosa ipotesi di queste ore, rescindere i contratti con le tre principali agenzie di stampa, Ap, Reuters e Bloomberg (Adnkronos)

La notizia riportata su altri giornali

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Dopo l’attacco all’agenzia per gli aiuti internazionali (Usaid) e al dipartimento dell’istruzione, l’attenzione di Donald Trump si sposta adesso anche contro organi di informazione finanziati dagli Stati Uniti e attivi all’estero, che il presidente Usa vuole smantellare. (Il Fatto Quotidiano)

Per proseguire nella serie di notizie che riguardano la visione della libertà di espressione e di informazione che ha il presidente Usa Trump è di oggi la proposta di annullare ”i costosi e inutili contratti di agenzie di stampa per la Us Agency for Global Media” (Usagm), tra cui ”decine di milioni di dollari in contratti con l’Associated Press, la Reuters e l’Afp”. (Primaonline)

Donald licenzia i giornalisti: “Non si parla male di me”
Donald licenzia i giornalisti: “Non si parla male di me”

Di Euronews Agenzie: AP PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

Grazie a tutti coloro che hanno lavorato alla Voice of America fino ad oggi e negli ultimi 83 anni portando verità e speranza a centinaia di milioni di perseguitati, intere nazioni schiavizzate. Ci vergogniamo che l’America metta a tacere la loro voce”. (Servizio Informazione Religiosa)

Scherzavano, ma non troppo, i reporter di Voice of America quando pensavano al loro futuro e a che cosa sarebbe diventata sotto la presidenza Trump la mitica Voa, avventura cominciata nel 1942 per dare informazioni vere alle popolazioni devastate dal conflitto mondiale. (La Stampa)