Cecilia Sala arrestata in Iran, cosa succede alla giornalista italiana
La giornalista italiana Cecilia Sala, in Iran per svolgere servizi giornalistici, è stata fermata il 19 dicembre scorso dalle autorità di polizia di Teheran. Lo rende noto la Farnesina, precisando che su disposizione del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l'ambasciata e il consolato d'Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio. In coordinamento con la presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione. (Adnkronos)
Ne parlano anche altre fonti
Claudio Carollo GIORNALISTA (Virgilio Notizie)
Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi che aggiunge: “È necessario che il governo e le istituzioni, nazionali e internazionali, collaborino affinché questa vicenda si risolva positivamente quanto prima”. (Civonline)
La giornalista Cecilia Sala è stata fermata a Teheran il 19 dicembre ed è detenuta nella prigione di Evin, nella capitale iraniana. IRAN, LA GIORNALISTA CECILIA SALA ARRESTATA A TEHERAN IL 19 DICEMBRE: “IN ISOLAMENTO NEL CARCERE DI EVIN”. (Il Fatto Quotidiano)
Lo chiamano “l’università”, gli iraniani. Perché là dentro, nel famigerato carcere di Evin, hanno visto rinchiudere negli anni una buona fetta dell’intellighenzia del Paese, studenti, insegnati, artisti, registi come Jafar Panahi e Mohammad Rasoulof, oppositori interni e anche cittadini stranieri accusati di spionaggio per conto degli Stati Uniti o d’Israele. (La Stampa)
E' stata portata nella prigione di Evin, quella dove vengono tenuti i dissidenti, e il motivo del suo incomprensibile arresto non è ancora stato formalizzato", riferisce Chora Media, la testata con cui collabora la giornalista italiana che si era recata a Teheran con regolare visto stampa. (Italia Oggi)
Il Dono di Forough Farrokhzad è una poesia che vogliamo dedicare a Cecilia Sala, a tutte quelle donne, e in generale a tutti gli esseri umani che sono costretti a conoscere l’oppressione indiscriminata di un regime che non garantisce i diritti fondamentali della persona. (Libreriamo)