Auto, le case estere chiedono un piano triennale di incentivi: “Un errore azzerarli”

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ROMA – Incentivi, incentivi, incentivi. La richiesta è firmata Unrae, l’associazione che raggruppa le case estere che operano in Italia. "Pensiamo che ci voglia un piano triennale, almeno, di incentivazione", dice presidente Michele Crisci alla presentazione della Ricerca dell'Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School. “Come ripetiamo da tempo, sarebbe necessario partire dalla leva fiscale: mi riferisco alla detrazione dell'Iva e alla deduzione dei costi sulle auto aziendali, credo che sia fondamentale". (la Repubblica)

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Lo scriveva Gramsci, e la frase ci è tornata in mente ascoltando gli interventi all'assemblea di Unrae, l'Associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia: occorre, davanti al pessimismo dell'intelligenza, l'ottimismo della volontà. (Automoto.it)

Dai dati di novembre sulle immatricolazioni «abbiamo avuto una bruttissima sorpresa» e laddove «fino a ottobre avevamo ancora un segno positivo» e «avevamo sognato di toccare 1,62 milioni di auto vendute ora prevediamo intorno a quota 1,57 milioni, quindi con un mercano praticamente piatto, proprio come quello che stimiamo per il 2025». (Il Messaggero - Motori)

Il settore automotive, pilastro economico, occupazionale e fiscale, si trova al centro di un dibattito politico e mediatico spesso distorto. Durante la recente conferenza stampa dell’UNRAE a Villa Blanc, è stata fatta chiarezza per correggere molte delle narrazioni fuorvianti. (Info Motori)

Cardinali (Unrae), 2024 chiuderà piatto, famiglie colpite da perdita valore redditi

L’automotive è diventato da tempo un tema politico, ed è ormai vittima di narrazioni interessate che vorrebbero riscrivere il passato per cambiare il futuro. “Attribuire la crisi del settore automobilistico europeo al Green Deal è una narrazione fuorviante” , dice Michele Crisci, presidente di Unrae e di Volvo Italia (Vaielettrico.it)

Intelligenza artificiale e mercato. Futuro in movimento e oggettività dei numeri. (Il Fatto Quotidiano)

Dai dati di novembre sulle immatricolazioni "abbiamo avuto una bruttissima sorpresa" e laddove "fino a ottobre avevamo ancora un segno positivo" e "avevamo sognato di toccare 1,62 milioni di auto vendute ora prevediamo intorno a quota 1,57 milioni, quindi con un mercano praticamente piatto, proprio come quello che stimiamo per il 2025". (Adnkronos)