Sharon Verzeni, fiori e cartelli nel luogo dell'omicidio: «Giustizia è stata fatta». Gli abitanti sollevati: «Ma poteva capitare a chiunque»

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Il giorno dopo l'arresto dell'assassino di Sharon Verzeni, si respira un'aria diversa a Terno d'Isola, il paese in provincia di Bergamo dove la barista 33enne è stata uccisa a coltellate e senza motivo da Moussa Sangare, ora in cella dopo la confessione. Tra i fiori, i ceri e i santini lasciati nei giorni scorsi in via Castegnate, il punto in cui il 30 luglio è stata uccisa Verzeni, nha portato un cartello con la scritta «Giustizia è fatta». (leggo.it)

Ne parlano anche altri media

BERGAMO – Ora si dice “dispiaciuto” Moussa Sangare, 31enne reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne barista di Terno d’Isola in provincia di Bergamo, accoltellata a morte tra il 29 e il 30 luglio. (StatoQuotidiano.it)

È il 2016. Ci sono Ghali, Shade, Charlie Charles, Tedua e Izi. (ilmessaggero.it)

Per i pm «voleva uccidere, poteva essere chiunque». Moussa Sangare, aspirante rapper, confessa. (La Verità)

Ha visto Moussa Sangare una decina di minuti prima che uccidesse Sharon Verzeni e, a distanza di un mese esatto, nel comando provinciale dei carabinieri di Bergamo qualche ora prima del fermo per omicidio pluriaggravato. (La Stampa)

Da quando Moussa Sangare ha confessato l'assassinio di Sharon Verzeni si fa un gran parlare di un omicidio "senza senso", frutto di un raptus dell'uomo. Tuttavia faccio notare che il signor Moussa Sangare sarebbe uscito di casa con ben quattro coltelli e prima di uccidere Sharon ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone ". (il Giornale)

Il 31enne ha infatti confessato l’omicidio di Sharon Verzeni, la barista 33enne uccisa il mese scorso a Terno d’Isola. Sognava di farsi un nome nel mondo della musica, invece il nome di Moussa Sangare da qualche ora è sulla bocca di tutti per un motivo ben diverso. (Il Fatto Quotidiano)