La Borsa, gli indici del 19 novembre 2024
I timori di un’escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina piegano le Borse europee nella seduta del 19 novembre, ma sul finale si allontanano dai minimi di giornata. Milano è maglia nera del Vecchio Continente con un ribasso dell’1,3%, in calo anche Parigi e Francoforte. A rendere teso il clima, dopo il via libera di Joe Biden all’uso di missili americani da parte di Kiev contro la Russia, è Vladimir Putin che non ha escluso l’uso di armi nucleari in caso di attacchi con armi convenzionali. (Il Sole 24 ORE)
Su altri media
Le Borse cinesi terminano gli scambi in territorio positivo: l'indice Composite di Shanghai sale dello 0,67%, a 3.346,01 punti, mentre quello di Shenzhen segna un balzo del 2,19%, a quota 2.009,86. (Tiscali Notizie)
Le vendite colpiscono Unicredit (-4,2%), Fineco (-4,7%), Mps (-3,1%) ma anche Tim (-3%). Capitombolano le banche ma tutto il listino frana con loro e Milano è 'maglia nera' in Europa, spaventata dai timori di una guerra nucleare. (Tuttosport)
I timori di una escalation nella guerra tra la Russia e l'Ucraina gelano le Borse europee con Milano che cade più di altre e cede il 2% con gli ordini in vendita sulle banche. Il primo attacco missilistico a lungo raggio da parte di Kiev e la minaccia di Mosca di una risposta nucleare mettono sottosopra i mercati, fino a quel momento negativi ma senza strappi. (Alto Adige)
Occhio al summit su economia e finanza a Hong Kong E lo yen sale, anche per timore di un intervento del governo. (Milano Finanza)
Le Borse cinesi chiudono gli scambi in rialzo, malgrado un avvio difficile in scia al maxi programma di aiuto ai governi locali carichi di debiti e ai timori crescenti di deflazione: l'indice Composite di Shanghai sale dello 0,51%, a 3.470,07 punti, mentre quello di Shenzhen sale dell'1,86%, a quota 2.133,57. (ANSA Brasil)
Sul piano internazionale, permangono le tensioni geopolitiche in Medio Oriente e Ucraina, aggravate dalle divergenze emerse tra i leader al G20. (QuiFinanza)