Suicida a 15 anni per bullismo, la lettera del preside: «Facciamo uscire i demoni che ci tormentano. Parlate, ma non sparlate»

Un messaggio a tutti gli studenti e al personale scolastico dell'istituto di Senigallia: il riferimento alle "voci infondate" «Facciamo uscire i demoni che ci tormentano, quelli che amo dentro di noi fino al momento che escono incontrollati, prepotenti, per prendere il sopravvento. Ma allo stesso tempo spieghiamo ai ragazzi l’importanza di non parlare (o peggio “sparlare”) di fatti di cui non si ha effettiva conoscenza o non si siano prima e con certezza verificate le fonti». (Open)

Ne parlano anche altri giornali

La villetta in cui abitava con il papà dista dal casolare abbandonato dove, poggiato a un muro esterno, lo hanno trovato privo di vita — pistola in mano, un colpo alla testa — un paio di chilometri. (Corriere della Sera)

I carabinieri di Senigallia stanno cercando di accertare questa versione. Che, però, i compagni di classe e la fidanzata del quindicenne non confermano. «Leo era introverso e solitario ma non ha mai mostrato segnali che potessero farci immaginare il suicidio», hanno detto i compagni, che hanno negato che il quindicenne subisse le persecuzioni raccontate ai genitori. (Vanity Fair Italia)

SENIGALLIA Nella caserma dei carabinieri di Senigallia è cominciata la triste sfilata dei ragazzi - amici e compagni di scuola degli istituti Panzini e Corinaldesi - convocati dai carabinieri per essere ascoltati sulla morte del 15enne senigalliese vittima di bullismo (corriereadriatico.it)

Sos bullismo: la legge per salvare i ragazzi è ferma

585 Letture Cronaca Lutto cittadino a Senigallia nel giorno del funerale del giovane Leonardo Giovedì 17 ottobre bandiere a mezz'asta. Minuto di raccoglimento durante il Consiglio Comunale (Senigallia Notizie)

Lo ha annunciato il sindaco, Massimo Olivetti, durante la seduta del consiglio comunale di oggi, 16 ottobre, annunciando che saranno poste le bandiere a mezz'asta per tutta la giornata di domani su tutti gli edifici pubblici, a partire dal municipio fino a comprendere tutte le scuole. (Gazzetta di Parma)

A dire ad alta voce l'amara verità che tutti pensano è Giuseppe Lavenia, presidente dell'associazione nazionale sulle dipendenze tecnologiche e cyberbullismo). E nel giorno del dolore, è lo stesso ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara a ribadire: «Non possiamo tollerare che il bullismo diventi un tratto di una certa gioventù. (il Giornale)