Siria, raid di Israele nel porto di Tartus: violenta esplosione
Una violenta esplosione si è verificata domenica sera nella città portuale di Tartus in Siria. In un nuovo raid israeliano contro le infrastrutture militari dell’esercito del deposto regime di Assad, l’Idf ha colpito depositi di missili. L’esercito dello stato ebraico si è rifiutato di commentare gli attacchi. (B-Lab Live!)
Se ne è parlato anche su altri giornali
E… Niente di strano, quindi, se a Hader, un villaggio a maggioranza drusa, 5 mila persone nel Golan siriano sotto al monte Hermon, la presenza dell’esercito israeliano subito dopo la dissoluzione del regime la ritengono una questione tremendamente seria. (la Repubblica)
Per cercare di capirlo dobbiamo andare indietro di qualche settimana e ripercorrere alcuni punti salienti forse troppo in fretta archiviati. Punto primo: l’organizzazione islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) quasi sicuramente non aveva intenzione di deporre Bashar al-Assad. (Rights Reporter)
Dopo la caduta del regime siriano di Bashar al-Assad, le truppe di Israele – su ordine del primo ministro Benjamin Netanyahu – avevano occupato le alture del Golan. Territori da cui “non ce ne andremo più” aveva promesso il leader di Tel Aviv, sconfessando l’esercito dello Stato ebraico che aveva parlato di una manovra difensiva e temporanea. (LA NOTIZIA)
L’atteso evento andrà in scena domenica 22, giovedì 26, venerdì 27 dicembre, per proseguire domenica 5 e lunedì 6 gennaio sempre alle 18. Sassari. (SARdies.it)
Nella notte la Siria ha vissuto un nuovo attacco aereo di grande intensità. Gli aerei israeliani hanno preso di mira, tra gli altri obiettivi, le difese aeree siriane e i depositi di missili terra-terra, facendo temere un’escalation nel conflitto. (Ultima Voce)
“Si tratta di un incidente grave che ora è sotto indagine – ha confermato il portavoce dell’esercito, che in un primo momento aveva negato l’accaduto -. Quattro di loro sono stati arrestati dalle Israel Defense Forces. (Il Fatto Quotidiano)