Cosa ha fatto esplodere i cercapersone di Hezbollah, l'esperto: "Non è stato un hacker, il motivo è un altro"
Un'esplosione simultanea dei cercapersone di centinaia di miliziani di Hezbollah in Libano ha causato otto vittime e quasi 3.000 feriti. Sono diverse le ipotesi sulla causa e i responsabili, ma non ci sono ancora informazioni certe. Il commento dell'esperto di cybersicurezza Stefano Zanero, docente di Ingegneria informatica del Politecnico di Milano (Fanpage.it)
Su altre fonti
Principale indiziato è Israele, che però non commenta. Gli esperti concordano: un attacco senza precedenti, ma forse non così sofisticato dal punto di vista tecnologico, quello che ha fatto esplodere i cercapersone («pager») di migliaia di agenti di Hezbollah martedì pomeriggio. (Il Sole 24 ORE)
In simultanea ognuno di loro è raggiunto dal personale e inatteso ordigno che porta indosso. Una di quelle operazioni che negli anni hanno costruito e poi consolidato la fama - recentemente appannata - dei suoi servizi segreti. (ilmessaggero.it)
È stato così per le eliminazioni del padre dell’atomica iraniana Mohsen Fakrizadeh (mitragliatrice telecomandata), dell’esponente di Hamas Ismael Haniyeh (missile o bomba?), del dirigente dell’Hezbollah Fuad Shukr (raid aereo). (Corriere della Sera)
"Era una situazione in cui si rischiava di perdere le capacità non utilizzate", ha dichiarato un funzionario statunitense illustrando le ragioni che hanno spinto Israele a compiere l'attacco ieri. (Adnkronos)
«Sospendiamo il Consiglio dei ministri». Il premier libanese Najib Miqati aveva appena aperto la riunione del martedì. (Corriere della Sera)