Pil, in tre anni 95 miliardi in più -Debito 2023 giù al 134,6%

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
NT+ Enti Locali & Edilizia ECONOMIA

L’attesa revisione dei conti economici nazionali 1995-2023 diffusa ieri dall’Istat regala più di una soddisfazione sul terreno strutturale, anche se come da previsioni (Sole 24 Ore del 12 settembre) delude chi, fuori dal ministero dell’Economia, aspettava da lì un qualche aiuto decisivo per il piano di bilancio in calendario venerdì mattina dopo il rientro della premier Meloni in Italia, e soprattutto per la manovra in costruzione. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

Ne parlano anche altre testate

«La revisione Istat non migliora i margini della legge di Bilancio, che erano e restano pochi. Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici della Cattolica di Milano, è pragmatico nell’interpretare i nuovi dati macro. (La Stampa)

Nel 2023 il tasso di variazione del Pil italiano è risultato pari a 0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima del marzo scorso. A renderlo noto è l’Istat in base alla revisione generale dei Conti economici nazionali. (LA NOTIZIA)

I nuovi numeri dell’Istat sull’economia e sulla finanza pubblica del nostro Paese consegnano una piccola dote aggiuntiva al governo, ma il ministro dell’Economia, come sta facendo anche sulle entrate fiscali, tende a ridimensionare l’impatto delle nuove cifre sulla manovra: "La revisione dei dati è di lieve entità". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La revisione Istat dei conti nazionali 2021-2023 ha portato notizie positive per l'economia italiana, ma non tali da indurre il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, a metter da parte la sua proverbiale prudenza. (il Giornale)

Tesoretti all’orizzonte non se ne vedono, perciò trovare le coperture per una manovra da 25 miliardi resta molto complicato. Il Piano sarà «rifinito» prima di arrivare in Parlamento, ma la so… (La Stampa)

“Circolare, circolare, in questo comunicato del’Istat non c’è niente da vedere, nessun tesoretto, avanti col business as usual”. (Il Fatto Quotidiano)