Terrore in un macello del Lecchese: tentano di strangolare e accoltellare un veterinario durante un controllo sanitario
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Si è sfiorata la tragedia martedì scorso in un impianto di macellazione di Oggiono, in provincia di Lecco, dove un medico veterinario è stato vittima di un tentativo di strangolamento e accoltellamento durante l'espletamento delle sue funzioni ispettive. Lo rende noto il Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica (Sivemp), precisando che l'aggressore è un soggetto appartenente al personale dello stabilimento stesso. (IL GIORNO)
Ne parlano anche altre fonti
Sarebbe stato questo l’innesco di un’aggressione subita da un giovane veterinario di Ats Brianza durante un controllo di routine in un impianto di macellazione di bovini in provincia di Lecco. Un’osservazione sulle frattaglie. (Il Fatto Quotidiano)
Solo che non era un animale da macellare, ma un veterinario di Ats. Scene quasi da film horror nell’impianto per la macellazione di bovini a Oggiono della Buzzi, storica Spa per la lavorazione della carne. (IL GIORNO)
Quando la vittima ha provato a trovare rifugio in uno sgabuzzino lo ha inseguito, stringendogli le mani al collo nel tentativo di strangolarlo. Ha afferrato un coltello e ha cercato di colpire uno dei tre veterinari impegnati in un’ispezione all’interno dell’impianto di macellazione dove stava lavorando. (Corriere Milano)
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Le attività di controllo, si legge nella nota, sono “ormai sempre più ostacolate con violenza su tutto il territorio nazionale”. Lo si afferma, esplicitamente, il sindacato Sivemp (veterinari) nel comunicato in cui ha denunciato l’aggressione, nel corso della quale uno dei medici ha addirittura rischiato di essere accoltellato. (IL GIORNO)
Indagini in corso e dettagli dell'aggressione I carabinieri indagano, anche se il responsabile dell’aggressione di martedì scorso è noto. (IL GIORNO)
Riproduzione riservata “Non può essere tollerata la violenza contro gli operatori del nostro sistema sanitario, è inaccettabile che chi sta svolgendo il proprio lavoro al servizio della salute dei cittadini possa essere oggetto di aggressioni verbali o addirittura fisiche”. (Quotidiano Sanità)