Diva Futura Recensione

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L'agenzia del sesso creata da Riccardo Schicchi negli anni '80 che ha rivoluzionato erotismo e porno nel nostro paese è al centro del secondo film di Giulia Steigerwalt. La recensione di Mauro Donzelli di Diva Futura in concorso al Festival di Venezia. Noi siamo amorali, non immorali. È il motto ripetuto più volte dal capo della compagnia del gruppo compatto e guidato da una vera pulsione rivoluzionaria: liberalizzare i costumi e l’approccio alla sessualità, meglio se guadagnandoci dei soldi e magari divertendosi. (ComingSoon.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

I nomi delle stelle che ne facevano parte iniziarono a trovarsi sulla bocca di tutti: Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger. Diva Futura è stata l’agenzia di produzione di film per adulti più famosa sul territorio nazionale, situata ai lati della via Cassia, piena di animali e pistole ad acqua con cui intrattenersi tra le riprese di un porno e un altro. (GQ Italia)

Diva Futura è un film che ha le caratteristiche della commedia: è umana, colorata, dai toni ironici. (Artribune)

In tutto quel tempo non è mai apparso come un uomo affascinante né tantomeno come un modello maschile desiderabile. Schicchi, a un certo punto della sua vita, è stato un personaggio televisivo, e quindi è diventato noto a un pubblico ampio. (WIRED Italia)

Tutta l'area rossa intorno al Palazzo del cinema è affollatissima e lei – cappello scultura nero come l'abito vaporoso, con un effetto disneyano dark da villain come del resto nel suo ruolo per il film – accompagnata dal fidanzato Michael Polansky, è stata la regina della premiere di Joker: Folie a deux, secondo capitolo. (Il Centro)

Serata tutta romana su una delle terrazze con vista mare del Lido di Venezia. Ed è un viavai glam che non si arresta tra cast, amici e ospiti. (ilmessaggero.it)

Diva Futura ripercorre l’apertura, il mito e la chiusura della celebre agenzia Diva Futura, delle sue “ragazze della porta accanto” come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger e molte altre, che tra gli anni Ottanta e Novanta divennero dive di fama mondiale ed entrarono nelle case degli italiani grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori in Vhs. (MOW)