Dimensionamento scolastico, presidi critici
Fa discutere il nuovo dimensionamento scolastico pugliese approvato dalla Giunta regionale nelle scorse ore. Roberto Romito, presidente regionale dell’Associazione associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, parla di «annacquamenti e rinvii» operati «segretamente», quando invece si sarebbe potuto intervenire in maniera più efficace e concreta. Tutto parte dalla Legge di Bilancio dello scorso anno che aveva puntato ad eliminare le cosiddette “reggenze” cioè quelle scuole che non raggiungendo i 600 alunni dovevano essere guidate da un preside o avere un direttore dei servizi generali e amministrativi “prestato” da un altro istituto, con uno sdoppiamento delle funzioni molto gravoso. (quotidianodipuglia.it)
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Non era all’ordine del giorno, tuttavia, il dimensionamento scolastico ha trasformato (e cancellato, almeno in parte) parte delle nostre istituzioni scolastiche. Una modifica che ha un lato positivo e uno negativo. (Il Dispari Quotidiano)
Secondo la Flc Cgil siciliana e palermitana il risultato momentaneo del provvedimento contenuto nel decreto Milleproroghe, con il quale il governo fa un piccolo passo avanti, consentendo alle Regioni di derogare fino al 2,5 per cento rispetto al numero delle scuole da tagliare, rivedendo entro il 5 gennaio 2024 anche i piani eventualmente già approvati, appare come “Un rimorso di coscienza che fa partorire alla montagna un topolino”. (Tecnica della Scuola)
Certo, sono misure particolari soggette a particolari condizioni. Ma ciò non toglie il fatto che sono misure che permettono di accedere al pensionamento con una carriera corta e inferiore ai limiti vigenti. (Proiezioni di Borsa)
Anzi. "Sul dimensionamento non c’è stata alcuna marcia indietro del Ministero dell’Istruzione e del Governo. (il Resto del Carlino)
Il cosiddetto “decreto Milleproroghe” ha introdotto alcune novità in tema di dimensionamento della rete scolastica. In particolare, si consente alle regioni di derogare, ma solo per l’anno scolastico 2024/2025, fino al 2,5% delle scuole da tagliare. (FLC CGIL)
Questo, secondo la FLC CGIL siciliana e palermitana, il risultato momentaneo del provvedimento contenuto nel decreto Milleproroghe, con il quale il governo fa un piccolo passo avanti, consentendo alle Regioni di derogare fino al 2,5 per cento rispetto al numero delle scuole da tagliare, rivedendo entro il 5 gennaio 2024 anche i piani eventualmente già approvati. (FLC CGIL)