Salvini assolto, ma c'è un'altra verità da rispettare
Chi non ha mai sentito l’espressione “sembra un porto di mare”, per indicare un luogo dove c’è un continuo viavai? Si dice così proprio perché il porto è un luogo aperto per definizione, crocevia di storie e di culture diverse, mescolanza di varia umanità. I porti non si possono chiudere, come cercò di fare Matteo Salvini, perché la garanzia di un approdo sulla terra ferma è qualcosa che ha che fare con il diritto umanitario universalmente riconosciuto, con l’incolumità e la sicurezza di vite. (Avvenire)
La notizia riportata su altri giornali
Sciorina una serie di dichiarazioni che nemmeno monsieur Lapalisse in persona: è una bella giornata, sono felice per i miei figli, sono contento per l’Italia, e via dicendo. Ieri pomeriggio a Roma, oggi a casa sua, a Milano. (il manifesto)
Perché dopo la sentenza di assoluzione, il leader del Carroccio Matteo Salvini ha già fatto intendere la nuova … A palazzo Chigi hanno capito l’antifona e assicurano che al Viminale non ci sarà alcun cambio al vertice dove resta saldo Matteo Piantedosi: non è in programma una staffetta nel breve periodo, ma non lo sarà nemmeno per il prosieguo della legislatura. (la Repubblica)
Matteo Salvini è stato assolto perché il fatto non sussiste. E proprio per questo motivo, scolpisce il leader della Lega rispondendo a caldo alle domande di Bruno Vespa, «ora bisogna pensare anche alla giustizia di domani, io ho le spalle larghe, anche in caso di condanna sarei andato avanti ugualmente. (Tiscali Notizie)
Fioccano le reazioni politiche dopo l' assoluzione del vicepremier leghista Matteo Salvini nel processo a Palermo sul caso Open Arms ( TAPPE ). Per i giudici, il sequestro di persona nei confronti dei 147 migranti e il rifiuto di atti d'ufficio "non sussistono". (Sky Tg24 )
Bongiorno) o Open Arms poteva tranquillamente farli scendere il 16 agosto. Il Tribunale di Palermo ha assolto il Ministro Salvini, perché il fatto non sussiste. (L'HuffPost)
È un amore silenzioso, che bruciava sotto la cenere, vissuto in esilio tra visite ai cantieri, ruspe, progetti di ponti e di ferrovie, e sarà anche una bella esperienza quella da ministro dei Trasporti, ma il Viminale, per Matteo Salvini, è sempre stata un’altra cosa. (La Stampa)