Lazio in zona arancione, da martedì 470mila studenti torneranno in classe
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Torneranno in classe il prossimo 7 aprile gli altri studenti rimasti in dad – didattica a distanza.
Inizia il graduale rientro in classe di bambini e ragazzi: a partire da martedì 30 marzo, quando il Lazio sarà in zona arancione, torneranno in presenza circa 470mila studenti della scuola dell'infanzia fino alle medie.
Si dovrà attendere, invece, il prossimo 7 aprile, per il ritorno in classe di tutti, di ogni ordine e grado. (RomaToday)
Ne parlano anche altri giornali
È andata avanti così per circa un’ora, sotto lo sguardo delle forze dell’ordine mai intervenute, con i cartelli che rendevano chiari i motivi della protesta: ‘Chiudiamo gli schermi, apriamo la scuola’, ‘I nostri figli rinchiusi a casa da soli si stanno spegnendo’, ‘La scuola vera è al 100% (Orizzonte Scuola)
E le mucche, le vendiamo?» Angiolina Isoardi, 8 anni, è l’unica bambina di Castelmagno, il paese simbolo dell’alta valle Grana, dove abita tutto l’anno insieme ai genitori Nicoletta e Diego, ai nonni Bruno e Letizia «Da grande voglio fare la pasticciera». (La Stampa)
Secondo Nardella, quindi, “per contenere il virus vi sono molti altri tipi di limitazioni che si possono valutare senza far pagare sempre alla scuola il prezzo più alto di questa pandemia”. Ma sono le regole attuali e ora dobbiamo concentrarci ancor di più per ridurre i contagi. (Tecnica della Scuola)
I manifestanti hanno portato il suono di decine e decine di campanelle davanti la sede della Giunta della Regione Campania. I genitori No Dad della Campania non ci stanno alla chiusura delle scuole e così hanno protestato in piazza a Napoli. (Tutto Napoli)
Intanto, nelle regioni gialle e arancioni gli studenti delle superiori torneranno comunque a scuola, seppure al 50% Bonaccini ha poi comunque tenuto a specificare che per quel che lo riguarda si attiene “a quel che ha deciso il Governo: in Emilia-Romagna dopo Pasqua riapriremo fino alla prima media”. (Tecnica della Scuola)
I genitori presenti denunciano «paure, ansia, senso di abbandono e una regressione da parte dei bambini costretti a casa. Paolo è uno dei tanti genitori che ieri sono scesi in piazza Cavour a Vercelli con cartelloni e slogan chiedendo «il ritorno alla normalità». (La Stampa)