Disordini a Bologna, la grazia di Stato che è mancata in questa occasione

I cittadini che sanno che domenica e lunedì prossimo ci sono le elezioni regionali (purtroppo non sono pochi quelli che non lo sanno) e che hanno intenzione di recarsi alle urne (a giudicare dai sondaggi non una moltitudine) sono soprattutto interessati ai temi caldi dell’agenda politica. In estrema sintesi: la sanità, la ricostruzione post-alluvione, il costo della vita e il lavoro. Non ci sono rilevazioni demoscopiche ma siamo sicuri di non sbagliarci di molto se pensiamo che queste siano le prime preoccupazione di chi vive in Emilia-Romagna, temi su cui i due candidati si sono confrontati fino a questo momento, pur consapevoli che molti dei dossier sono poi nelle mani del governo e solo in parte dipendono dalle scelte dei presidenti di Regione. (corrieredibologna.corriere.it)

Su altre testate

Sabato 9 novembre a Bologna è andata in scena una provocazione ben riuscita. Una manifestazione di CasaPound contro il degrado della città ha suscitato una contromanifestazione degli antagonisti di sinistra. (la Repubblica)

«Le istituzioni si devono organizzare prima per evitare atti violenti: adesso il ministero degli Interni deve spiegare. Tutti i cittadini rifletteranno e si faranno un'opinione". (La Repubblica)

Clima teso a Bologna nel giorno del corteo di CasaPound e della contromanifestazione antifascista. A quel punto, un militante di CasaPound si è rivolto alla funzionaria con queste parole: "Gli faccia abbassare gli scudi". (La Repubblica)

Dissociazione dalla realtà. A Bologna gli scontri sono dei centri sociali ma il Pd vede le camicie nere

Matteo Salvini: «Chiudere i centri sociali occupati da zecche rosse e criminali».Più che il ministero degli Interni, viene da pensare che a Bologna servire... Il sindaco di Bologna: «Il funzionario era contrario, le camicie nere ce le ha mandate il governo». (La Verità)

A distanza di tre giorni dalla manifestazione di Casapound davanti alla Stazione di Bologna, la destra continua a rafforzare la sua narrazione con verità alternative che travalicano la scadenza elettorale di domenica prossima. (il manifesto)

Stefano Bonaccini, il leader della Lega Matteo Salvini propone di chiudere i centri sociali dopo gli scontri di Bologna.«Salvini dovrebbe occuparsi di ciò che gli compete, come ministro dei Trasporti, visto che i ritardi dei treni sono ormai cronici, i progetti di adeguamento delle autostrade sono fermi al palo e il trasporto pubblico locale è ormai esangue. (Corriere della Sera)