Fashion e politica. Che effetti avrà la nuova presidenza Trump sull’industria della moda
Ritorno alla realtà. Dopo lo shock iniziale, la disperazione di molti e il discorso ufficiale della sconfitta Kamala Harris, non resta che prendere atto dell'imminente inizio di una nuova presidenza. Tra i molti quesiti che riguardano il futuro degli Stati Uniti, c'è anche da chiedersi cosa cambia la vittoria (Io Donna)
La notizia riportata su altri media
La nuova stretta va sommata ai quasi 2 miliardi di dazi fronteggiati nel 2023 e peserebbe su settori di punta dell'export tricolore a partire dalla meccanica, dal sistema moda e dall'agroalimentare. Il Made in Italy rischia, infatti, di pagare un conto salato per la promessa elettorale del nuovo presidente Usa di dazi del 10% sulle importazioni. (LA STAMPA Finanza)
La Lega si spacca su Donald Trump. Da una parte ci sono il leader Matteo Salvini e il suo alfiere delle elezioni Europee, il generale Roberto Vannacci, entusiasti per il ritorno alla Casa Bianca del tycoon. (Virgilio Notizie)
Una volta tornato alla Casa Bianca, è l’allarme lanciato da espertoni economici ed analisti (dopo mesi di bufale sui sondaggi ora tocca a loro sparacchiare bufale a casaccio), Trump scatenerà una feroce guerra commerciale a difesa delle filiere produttive statunitensi che farà tremare il mondo. (Liberoquotidiano.it)
Alcuni se lo ricordano ancora: al G7 di Taormina del 2017 Donald Trump arrivò con un foglio in mano con la lista dei Paesi coi quali gli Stati Uniti avevano il maggior deficit commerciale. Con Biden dazi anti cinesi e qualche misura di chiusura sono stati mantenuti, ma il quadro delle alleanze e delle aperture all’Europa tutto sommato è rimasto e nulla fa pensare che con Harris alla casa Bianca molto cambierebbe. (brescia.corriere.it)
Di contro i più spaventati sono i settori considerati meno a rischio, che però hanno già sperimentato sulla loro pelle lo scontro commerciale. Le produzioni oggi considerate come più esposte alle intemerate protezionistiche di Donald Trump sono quelle che temono meno. (L'HuffPost)
L’estensione dei vantaggi fiscali già introdotti con la riforma del 2017 andrà a vantaggio soprattutto dei più ricchi. Per il 32% degli elettori, e in stragrande maggioranza per gli elettori repubblicani, è stata l’economia a indirizzare la decisione di voto, secondo i dati raccolti da Nbc durante gli exit poll. (Il Fatto Quotidiano)