Giorgia Meloni accelera sul nucleare: «l'Italia sarà in prima fila, c'è bisogno di un mix energetico»

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ilgazzettino.it INTERNO

Giorgia Meloni rilancia una diversa prospettiva energetica in Italia, «il nucleare può cambiare le carte in tavola». Secondo la premier «abbiamo bisogno di un mix energetico equilibrato per migliorare il processo di transizione. Dobbiamo utilizzare tutte le tecnologie disponibili. Non solo le rinnovabili, ma anche il gas, i biocarburanti, l'idrogeno, la cattura della Co2 e, in futuro, la fusione nucleare che potrebbe produrre energia pulita, sicura e illimitata», ha detto ieri nella missione lampo a Baku, per parlare alla Cop29, la Conferenza dell'Onu sul clima che si è aperta nella capitale dell'Azerbaigian. (ilgazzettino.it)

La notizia riportata su altre testate

Già dall’apertura della Cop29 non sono mancate le sparate d’autore, ma con il passare dei giorni la situazione sta esponenzialmente peggiorando. Quando si parla di clima e di ambiente regna l’ideologia, lo sappiamo. (Nicola Porro)

Il nuovo obiettivo comune di finanza climatica (Ncqg), il tema di questa Conferenza delle parti, comincia, così, a prendere forma. O meglio, è uscita dalle stanze dei negoziatori, e ha preso la forma di un documento ufficiale, uscito nella mattinata di mercoledì 13 novembre. (WIRED Italia)

Al via i negoziati sul clima alla Cop29 14 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Durante un'intervista a Yerevan, la capitale armena, l'attivista svedese che nel 2018 parlò alla platea della Cop24, a soli 15 anni, definisce oggi inaccettabile "l'estrema ipocrisia del petro-Stato responsabile di pulizia etnica", mentre i "paesi (che partecipano a Cop29, ndr) continuano ad acquistare risorse naturali dall'Azerbaijan", ha sottolineato. (la Repubblica)

In Azerbaijan la presenza di Giorgia Meloni non è stata casuale. Anzi, ha voluto rimarcare che anche l’Europa può partecipare al gioco dei negazionisti. (Il Fatto Quotidiano)

Alla Cop29 di Baku - vedere come le proteste della società civile e degli attivisti climatici sono state nel tempo ridimensionate, delocalizzate e anestetizzate. (la Repubblica)