Stellantis, tagli alla produzione delle termiche per centrare gli obiettivi di CO2
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Adesso, sono emersi maggiori dettagli su come Stellantis intende affrontare la scadenza del 2025 per evitare di incorrete in multe molto pesanti. Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha più volte ribadito che l'azienda è "pronta" all'appuntamento del 2025 quando saranno in vigore limiti sulle emissioni medie delle flotte molto più stringenti. Sul tema Tavares ha poi sempre aggiunto di essere contrario a cambi in corsa delle regole, cambiamenti chiesti invece da altre case automobilistiche e da una parte del mondo politico europeo. (HDmotori)
Ne parlano anche altri giornali
Stellantis, il colosso automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA, si prepara a tagliare la produzione di auto con motore termico per favorire quelle elettriche. L'annuncio è stato fatto da Jean-Philippe Imparato, nuovo Chief Operating Officer in Europa del gruppo, durante il Salone di Parigi. (Tom's Hardware Italia)
Secondo Automotive News Europe, Stellantis starebbe valutando la possibilità di ridurre la produzione di auto con motori termici Le emissioni medie di CO2 delle auto vendute devono essere ridotte, ma la scarsa domanda di veicoli elettrici complica il raggiungimento di questo obiettivo. (ClubAlfa.it)
I costruttori dovranno forzatamente diminuire la produzione delle auto con motore termico. Ed è proprio quello che si appresta a fare il gruppo Stellantis: stando a quanto riportato da Autonews, il nuovo responsabile dell’Europa, Jean-Philippe Imparato, ha dichiarato che Stellantis, per rispettare le normative europee, dovrebbe raddoppiare le vendite di veicoli elettrici già nel 2025, portandole al 24% del totale immatricolato. (AlVolante)
È stato l’Amministratore Delegato di Alfa Romeo, uno dei marchi inglobati nel gruppo Stellantis, Jean Philippe Imparato, ad annunciare le prossime tappe che l’azienda intende affrontare. L’annuncio conferma ciò che si ipotizzava già da tempo, e fa tremare le gambe a centinaia di migliaia di dipendenti, poiché scuote il settore dell’automotive. (Alla Guida)
Il disastro produttivo dei primi nove mesi del 2024 rischia di peggiorare già a partire dalle prossime settimane e una spia d’allarme è scattata con i 9 giorni di cassa integrazione a Pomigliano d’Arco nel mese di novembre, comunicati dall’azienda ai sindacati. (Il Fatto Quotidiano)
Oltre a entrare in conflitto con il Governo italiano, che chiede conferme al Gruppo industriale sulla continuità di investimento e produzione nel nostro Paese, la realtà franco-italiana nata dalla fusione tra PSA e FCA adesso deve fronteggiare la crisi del settore al meglio delle proprie potenzialità, assistendo però alla scarsa domanda verso i veicoli elettrici senza il supporto degli incentivi statali, e ha da preoccuparsi per ciò che riguarda le possibili sanzioni che l'UE ha pianificato per chi oltrepassa il limite di CO2 (Virgilio)