La mossa di Orbán riapre i giochi a destra. Arrivano i «Patrioti»
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La cifra politica delle grandi manovre a destra viene riassunta così nell’allarme social lanciato dal premier polacco Donald Tusk: «Amano Putin, i soldi e il potere senza controllo. E sono già al potere o lo stanno cercando nell’Europa orientale o occidentale» scrive su X l’esponente del Ppe riferendosi all’ascesa del Rassemblement national in Francia e al rischio di ingerenza russa su Bruxelles. Poi Tusk constata: «Stanno unendo le loro forze all’interno del Parlamento europeo». (il manifesto)
Ne parlano anche altre fonti
Bruxelles – La gestazione del nuovo gruppo ‘Patrioti per l’Europa’ al Parlamento Ue è iniziata, dopo il concepimento a Vienna domenica (30 giugno) per opera del primo ministro ungherese, Viktor Orbán, dell’ex-premier ceco e leader del partito populista liberal-conservatore Ano 2011 (ex-Renew Europe), Andrej Babiš, e del presidente del Partito della Libertà Austriaco (ex-Identità e Democrazia), Herbert Kickl. (EuNews)
E a scatenare il potenziale terremoto politico è proprio il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, che dopo le elezioni europee del 6-9 giugno ha tramato dietro le quinte per porsi alla testa di una nuova formazione nello scacchiere sovranista europeo e non accodarsi a gruppi già esistenti. (EuNews)
Sempre più vicina l'adesione della Lega a 'Patrioti per l'Europa' LaPresse (LAPRESSE)
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Ma in Europa, il gruppo sovranista di cui è leader rischia di scomparire: dopo l'annunciato addio degli austriaci dell'Fpo, anche i portoghesi di Chega sono pronti ad abbandonare Identità e democrazia (Id) attratti, come l'Fpo, dalle sirene del nuovo gruppo "Patrioti d'Europa" che il premier ungherese Viktor Orban sta costruendo. (EuropaToday)
Salvini è convinto di essersi posizionato nel posto giusto della storia e cioè senza se e senza ma - e senza le cautele di Giorgia - dalla parte di Le Pen e di Trump. (ilmessaggero.it)
Con loro intende legarsi anche Matteo Salvini, sotto le insegne dei nuovi “patrioti”. Raccontano che ancora ieri Giorgia Meloni abbia chiesto ai suoi fidati consiglieri: «Ma davvero Salvini va con loro?». (la Repubblica)