I MAGNIFICI DUE E RENZI

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È un periodo, quello attuale, nel quale due ex pm “prestati alla politica” (l’onorevole Federico Cafiero de Raho e il senatore Roberto Scarpinato entrambi del Movimento 5 stelle) sono al centro, volenti o nolenti, di una polemica concernente la loro presenza nella Commissione parlamentare Antimafia: il conflitto d’interesse è latente ma poi non troppo. Per dirla con Tiziana Maiolo (Il Riformista), i due parlamentari “semplicemente non possono continuare a indagare, con gli stessi metodi e teoremi, sotto mentite spoglie”. (L'Opinione delle Libertà)

Su altri media

La Commissione Antimafia, da anni nelle mani di magistrati con la passione per il codice penale – e come potrebbe essere altrimenti? – si è finalmente accorta che forse, e sottolineiamo forse, dovrebbe tornare a fare politica. (Il Dubbio)

La ‘proposta Colosimo’ punta a far fuori i senatori M5S Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho dalle audizioni su … (Il Fatto Quotidiano)

“Gli attacchi della maggioranza a Scarpinato? Assolutamente inaccettabili gli attacchi che questo governo sta facendo a Scarpinato e che questa maggioranza stava facendo ancor prima a Federico Cafiero de Raho (Il Sole 24 ORE)

Antimafia e conflitti d’interessi, lo scontro in commissione è rinviato

PALERMO — Diventano un caso politico le telefonate fra Roberto Scarpinato (senatore Cinque Stelle già procuratore generale di Palermo) e Gioacchino Natoli (ex giudice oggi indagato per favoreggiamento alla mafia). (La Repubblica)

L'ufficio di presidenza della commissione Antimafia si è chiuso con un (quasi) nulla di fatto e si è preso qualche giorno per capire se la modifica al regolamento della commissione può servire a svelenire il clima e risolvere il «conflitto d'interessi» dei due parlamentari M5s Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho, al centro di una intricata storia che riguarda il loro passato con indosso la toga. (il Giornale)

Lo scontro è latente: c’è e non c’è. Probabilmente ci sarà davvero solo la prossima settimana, intanto la presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo insiste con la sua idea di cambiare la legge e inserire il conflitto d’interessi tra i motivi di incompatibilità con i lavori, sia per quello che riguarda la partecipazione alle attività sia per la consultazione dei documenti. (il manifesto)