La Francia apre al modello Albania. Da Madrid e Berlino no ideologico
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Mezza Europa sembra pronta a sposare la linea dell'Italia sui migranti, inclusa la presidente della Commissione europea, e perfino la sinistra danese. Ma c'è chi si oppone a quelle che anche Ursula Von der Leyen ieri ha presentato come «soluzioni innovative» per il contrasto ai trafficanti di uomini e rimpatri più rapidi, a partire dal protocollo Roma-Tirana. «Esprimiamo un rifiuto totale del piano Meloni», dice il premier spagnolo, Pedro Sánchez (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Per contrastare l’invasione di richiedenti asilo – soprattutto gli illegali – non è esclusa alcuna opzione. Dopo la Germania e la Gran Bretagna laburista, anche la Francia di Emmanuel Macron sembra pronta a copiare il modello Meloni sui migranti: parola di Bruno Retailleau. (Nicola Porro)
Nonostante l'apertura da parte degli Paesi membri dell'Ue, il primo ministro francese Michel Barnier ha dichiarato di non ritenere che l'accordo stipulato dall'Italia con l'Albania per l'invio dei richiedenti asilo in quel Paese possa funzionare in Francia. (Euronews Italiano)
Lo ha detto il primo ministro francese Michel Barnier a proposito dei centri per migranti frutto di un accordo tra l'Italia e l'Albania. Il modello Albania "non è trasferibile per la Francia". (La Gazzetta del Mezzogiorno)
La questione migranti spacca l'asse franco-tedesco. (Secolo d'Italia)
Alla riunione di questa mattina organizzata da Meloni Ursula von der Leyen, per Macron, "è andata per spiegare cosa si può fare rimanendo in questo quadro", dunque a "difendere i trattati europei". "Vogliamo proteggere le nostre frontiere - dice ancora Macron -, lottare contro gli irregolari, ma restando fedeli alla nostra storia, ai valori e ai principi dei diritti umani. (Civonline)
Lo ha confermato la portavoce del governo, dopo che da giorni l’uomo forte dell’esecutivo, l’ultra cattolico ministro degli Interni Bruno Retailleau, sta moltiplicando interviste e interventi per vantare l’avvento della “mano forte”. (il manifesto)