Chepngetich record mondiale: 2h09:56
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Chepngetich record mondiale: 2h09:56 A Chicago la keniana demolisce di quasi due minuti il primato di maratona femminile e abbatte la barriera della 2h10! John Korir vince la 42 km maschile in 2h02:43 fino a ieri, in 2h17:32, e la keniana Irine Cheptai (2h17:51). Miglior statunitense Susanna Sullivan, settima in 2h21:56.KORIR TRIONFA. E' stato anche il giorno di John Korir, già terzo in una passata edizione, oggi vincitore con personal best portato da 2h05:01 a 2h02:44 (sesto di sempre) grazie a un'azione determinante imposta a circa sette miglia dal traguardo. (Fidal)
Se ne è parlato anche su altre testate
Una prova gigantesca unita alla commovente dedica al connazionale scomparso lo scorso febbraio. (Fanpage.it)
John Korir ha vinto la Maratona di Chicago con l’eccezionale tempo di 2h02:43. Nel giorno in cui Ruth Chepngetich ha siglato il record del mondo femminile scendendo sotto il muro iconico delle due ore e dieci minuti, tra gli uomini è arrivato il sigillo di questo talentuoso keniano capace di dettare legge in maniera sontuosa. (OA Sport)
non è italiano! Infatti è italiano d'adozione (vive da anni a Como) ma danese di nascita Cristian Trampedach, capace di concludere la maratona in 2h33:02. Sono stati 420 gli italiani a terminare la Maratona di Chicago, come sempre numerosissimi i runner del nostro Paese impegnati in una Major. (Runner's World)
Roma, 13 ott. Un anno fa, tra gli uomini e sempre a Chicago, era riuscito nel record Kelvin Kiptum (2h00’35”), scomparso tragicamente qualche mese dopo. (Agenzia askanews)
La prestazione e’ talmente mostruosa che merita di sottoporla al “giochino” di paragonare la prestazione con i record del mondo delle altre discipline, sia maschili che femminili, tenendo conto che e’ sempre un esercizio di pura teoria senza alcuna pretesa di scientificità. (Queen Atletica)
Il running femminile fa un salto nel futuro: domenica nella celebre Chicago Marathon la keniana Ruth Chepngetich ha corso i 42,195 chilometri in 2h09’56”, prima a donna a distruggere la barriera ritenuta inavvicinabile delle 2h10’, migliorando il già spaziale primato del mondo di Tigst Assefa di 1’57”, rifilando virtualmente all’etiope, che l’aveva ottenuto a Berlino lo scorso anno, ben 700 metri di distacco. (Corriere della Sera)
