I segreti di Sinner, l’uomo da 100 milioni
Tutti lo vogliono, tutti lo applaudono, tutti lo amano. Jannik Sinner è un fenomeno di costume, un moltiplicatore della popolarità del tennis, insieme con Carlitos Alcaraz un gancio di salvezza per chi teme che dopo il ventennio d’oro targato Federer, Djokovic e Nadal lo sboom sia in agguato. La finale di Torino contro Taylor Fritz ha tenuto davanti alla tv 4,6 milioni di spettatori su Rai 2 (in … (La Stampa)
La notizia riportata su altre testate
Nonostante abbia vissuto fin qui una stagione al di sopra delle aspettative, e che gli ha consentito di conquistare diversi trofei, oltre che di mettersi al primo posto nel Ranking ATP, le preoccupazioni per Jannik Sinner sono sempre dietro l’angolo. (MondoSportivo)
L'ex giocatore: "A Torino impressionante, soprattutto nel gestire i momenti importanti" ROMA (ITALPRESS) - "Il giocatore più forte al mondo ha vinto ancora una volta contro Fritz e lo ha fatto in maniera eccezionale. (Tiscali)
Il campione azzurro ha un vantaggio di 3.915 punti sul secondo, Alexander Zverev, e 4.820 sul terzo, Carlos Alcaraz. Jannik Sinner conclude col botto il suo straordinario 2024. (sport.tiscali.it)
Quando, lo scorso dicembre, Inalpi sottoscrisse l’accordo per sponsorizzare il Palaisozaki, capolavoro di architettura torinese realizzato per le Olimpiadi del 2006 e originariamente dedicato alle gare di hockey su ghiaccio, la struttura aveva ospitato le Atp Finals dal 2021, nel 2021 c’erano state le finali di Davis, nel 2022 l'Eurovision, nel 2023 le finali di Champions di volley maschile e femminile, la Final eight di Coppa Italia di basket, il Grand Prix di scherma, più un cartellone notevole di concerti e spettacoli. (La Stampa)
In campo, come ha spiegato Jannik Sinner alla vigilia delle Finals: "Siamo soli, siamo i primi a dover cercare di capire quale sia la situazione". Perché uno sport individuale come il tennis, altamente competitivo e sempre più selettivo, implica per l’atleta responsabilità e riflessioni che un calciatore - per intenderci - non si sognerebbe mai di dover affrontare. (La Gazzetta dello Sport)
È vero. «Tu, Adriano, al massimo mi portavi a Coccia di Morto. (Corriere della Sera)