Tre anni di intercettazioni video nell’ufficio di Toti: l’archivio della procura va in tilt. Soluzione streaming per garantire ai difensori la visione

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La Repubblica INTERNO

Tre anni di riprese segrete e praticamente ininterrotte mandano in tilt l’archivio telematico della procura. Si tratta dei video registrati dalle telecamere che la finanza aveva nascosto, fin dal 2021, nella sala riunioni dell’allora presidente Giovanni Toti in Regione Liguria, nell’ambito dell’inchiesta che lo vede imputato per corruzione, nel processo che inizierà il 5 novembre, assieme all’ex … (La Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

Il materiale raccolto dai magistrati nell'inchiesta su Giovanni Toti ha messo a dura prova i sistemi informatici della giustizia genovese, ma soprattutto sta rendendo difficile il lavoro delle difese, che si trovano di fronte a una mole di registrazioni audio e video impossibile da esaminare nei 15 giorni previsti dalla legge. (il Giornale)

La Procura potrebbe acquisire eventuali risonanze magnetiche fatte all'intestino di Giovanni Toti per controllare che non ci siano stati dei movimenti sospetti, soprattutto in bagno: è solo un suggerimento, ma è anche vero che i magistrati genovesi non si pongono limiti nella loro quotidiana dimostrazione che la legge è uguale per tutti. (il Giornale)

Pietro Senaldi 01 settembre 2024 (Liberoquotidiano.it)

Oltre 20 terabyte di intercettazioni telefoniche, audio e video cominciate nell’agosto del 2021 e terminate a fine 2023 quando il pm hanno chiesto gli arresti domiciliari per Toti, per l’imprenditore Aldo Spinelli e per l’ex presidente dell’autorità Portuale Paolo Signorini accusati tutti di corruzione. (Corriere della Sera)

È uno dei punti su cui insiste la difesa dell'ex governatore nell'inchiesta che lo ha portato alle dimissioni da presidente della Regione Liguria. «In tre anni in cui è stata setacciata la vita di Toti non è mai stato trovato alcun passaggio di denaro illecito». (il Giornale)

L’inchiesta di Genova che ha costretto Giovanni Toti alle dimissioni, oltre che per le assurde motivazioni che lo hanno tenuto per mesi ai domiciliari, sorprende anche per un’altra non indifferente questione: il volume di dati che la procura ha registrato intercettando l’ex governatore dall’agosto del 2021 fino alla fine del 2023. (Nicola Porro)