Uso di armi in Russia, gli italiani dicono “no”: “è un atto pericoloso e incosciente”

USA, Francia e Regno Unito hanno consentito all’Ucraina di usare le loro armi sul suolo russo. Termometro Politico, in un sondaggio, ha chiesto agli italiani cosa ne pensano. La risposta più votata (42,5%) è totalmente negativa: “è un atto pericoloso e incosciente, che mette in pericolo sia gli ucraini che i civili russi che il resto d’Europa”. Nel complesso, quasi 6 italiani su 10 rispondono negativamente all’intenzione di usare le armi occidentali su suolo russo. (StrettoWeb)

Se ne è parlato anche su altri media

Finora nella guerra Russo-Ucraina ne sono stati uccisi, di civili, un numero altissimo, sicuramente oltre mille, forse molti di più. (Nicola Porro)

Egregio Direttore Feltri, la Presidente Meloni possiede qualità politiche e personali che non si discutono. Le chiedo la sua opinione sul perché dichiari di continuare a fornire armi alla Ucraina, anziché provare a trovare una soluzione a questa maledetta guerra insieme alla Ue. (il Giornale)

NEW YORK – Joe Biden aggiunge le mine antiuomo al permesso già dato a Zelensky di usare i missili americani per colpire il territorio russo. Un segno insieme della sua determinazione a fare tutto il possibile per frenare l’avanzata russa, finché sarà alla Casa Bianca, e delle difficoltà militari in cui si trova l’Ucraina. (la Repubblica)

Ora l’Ucraina può colpire il territorio russo

(Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Dopo i missili a lungo raggio, le mine antiuomo. Le ultime settimane della presidenza Biden stanno diventando una miniera d’oro per l’Ucraina che, stando ad alcune indiscrezioni pubblicate dal Washington Post, riceverà a breve una grande fornitura di questi armamenti proibiti dalla Convenzione di Ottawa. (il manifesto)

Global Cities Il Programma Global Cities dell’ISPI promuove analisi e iniziative sul ruolo che le Global Cities esercitano a livello globale e regionale, sulla loro interazione con gli Stati e gli altri attori internazionali e su specifici obiettivi perseguiti anche mediante la loro azione in network (dalla lotta al climate change all’implementazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite). (ISPI)