Vajont, a Fortogna le comunità si stringono nel dolore a 61 anni di distanza dal disastro

Dopo il clamore delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario del disastro, oggi a Longarone le comunità del Vajont hanno scelto di riunirsi nell’intimità del ricordo dei loro cari. Il Cimitero monumentale di Fortogna ha accolto una cerimonia sobria ma molto partecipata: prima l’orazione civile dei sindaci di Longarone e Vajont, poi la messa celebrata dal vescovo di Belluno e Feltre. «Come oggi, allora, era di mercoledì», ha ricordato Roberto Padrin nel suo discorso a tratti tradito dalla commozione. (Corriere Delle Alpi)

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Sono le 22.39 del 9 ottobre 1963 : una frana mostruosa, 270 milioni di metri cubi di roccia e terra, precipita dal monte Toc — siamo nel Cadore bellunese — nel bacino alpino formato dalla diga del Vajont, tra le più alte del mondo: nel cadere nell’invaso, la frana solleva un’onda che scavalca la diga e precipita nel fondovalle. (Corriere della Sera)

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Oggi viene ricordata la strage del Vajont una delle più grandi tragedie che ha colpito l’Italia nel dopoguerra. (Rieti Life)

Francia, 15enne pugnalato 50 volte e bruciato vivo: l’orrore legato al narcotraffico

Tina Merlin. La voce scomoda del Vajont Il vento. (Filodiritto)

Esattamente 61 anni fa, il 9 ottobre del 1963, 260 milioni di metri cubi di roccia franano dal Monte Toc e piombano nel lago artificiale della diga del Vajont, al confine fra Veneto e Friuli. Si scatena un'onda di 50 milioni di metri cubi d'acqua che si abbatte sulla cittadina di Longarone e dintorni, provocando la morte di 1917 persone. (Panorama)

Francia – Orrore a Marsiglia dove la guerra del narcotraffico miete una vittima giovanissima. Il ragazzino era stato reclutato per la cifra di duemila euro da un uomo di 23 anni detenuto nel centro penitenziario di Luynes, vicino ad Aix-en-Provence, attraverso i social, con il compito di intimidire una gang concorrente. (Frosinone News)