Alzheimer, nuove speranze da uno spray nasale

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- DottNet SALUTE

Alzheimer, nuove speranze da uno spray nasale E' a base di un farmaco sperimentale che 'spegne' un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC) nel cervello Contro l'Alzheimer nuove speranze per fermare la malattia. Ricercatori dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma sono riusciti a bloccare il declino cognitivo e il danno al cervello in animali con la malattia, somministrando loro uno spray nasale a base di un farmaco sperimentale che 'spegne' un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC) nel cervello. (- DottNet)

Se ne è parlato anche su altri giornali

– Con 48 milioni di persone colpite nel mondo, di cui 600.000 solo in Italia, l’Alzheimer si sta affermando come una delle principali cause di disabilità, con proiezioni che indicano una progressiva crescita, anche in relazione all’invecchiamento della popolazione. (Adnkronos)

Speranza per nuove opzioni terapeutiche contro la principale forma di demenza al mondo. Ricercatori italiani sono riusciti a contrastare il declino cognitivo e il danno cerebrale in topi affetti dalla forma murina dell'Alzheimer. (Fanpage.it)

I ricercatori dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma hanno individuato un nuovo bersaglio terapeutico, l'enzima zDHHC7. La scoperta, pubblicata su Pnas, apre la strada a potenziali nuovi trattamenti contro la malattia (Sky Tg24 )

Non c’è cura per l’Alzheimer e la colpa è di Big Pharma

La malattia di Alzheimer, responsabile del 60-70% dei casi di demenza, è una delle principali cause di disabilità e mortalità nel mondo, rappresentando una delle sfide più impegnative della medicina moderna con un impatto devastante sulle famiglie e sui sistemi sanitari. (corriereadriatico.it)

Contrastare il declino cognitivo e il danno al cervello tipici della malattia di Alzheimer bloccando l’attività di un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC) con un farmaco somministrato tramite spray nasale. (Corriere della Sera)

Il governo ha annunciato però che non ne rimborserà il costo. Un comitato indipendente, il National Institute for Health and Care Excellence, ha stabilito infatti che i benefici non giustificano il prezzo: 32 mila dollari per ciascun anno di trattamento. (la Repubblica)