Sara Giudice, saltato l'accordo per il programma in Rai: "Molto dispiaciuti per la situazione"

"Purtroppo non sono decisioni che posso adottare io. Vengono comunicate direttamente dall'editore e io non posso che prenderne atto. Lei è sicuramente una professionista di valore. Sono molto dispiaciuto per la situazione". Così Antonino Monteleone, conduttore dell'Altra Italia - in onda su Rai 2 - ha confermato la scelta dell'azienda di non finalizzare il contratto con la giornalista Sara Giudice. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri media

La giornalista e scrittrice milanese classe ’86 Sara Giudice, collaboratrice di La7 e Piazzapulita, non sarà la nuova inviata di L’altra Italia, il programma di Antonino Monteleone che verrà trasmesso su Rai 2 a partire dal prossimo ottobre. (Virgilio Notizie)

Corrado Formigli, in riferimento all'articolo "Caro Formigli, parlaci dell'accusa di molestie sessuali a Trocchia e Giudice. 8 Legge Stampa, la pubblicazione del seguente testo di rettifica. (Secolo d'Italia)

– La Rai ferma Sara Giudice. All’origine della decisione ci sarebbe il contenzioso legale tra la giornalista e una collega di Rai 3. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La replica di Corrado Formigli al "Secolo d'Italia", sull'articolo nel quale ci si chiedeva perché non si fosse occupato del caso delle presunte molestie sessuali di cui sono accusati i giornalisti Nello Trocchia e Sara Giudice, non convince Elisabetta Gardini, che scrive: "Finalmente Formigli rompe il silenzio sul caso (Secolo d'Italia)

Mi è stato confermato dal direttore dell'approfondimento Paolo Corsini. Salta dunque la sua presenza come inviata del programma di Rai2 'L'Altra Italia' con Antonino Monteleone. (Today.it)

Era stata indicata come inviata dal conduttore della trasmissione di Rai2 ‘L’altra Italia’, Antonino Monteleone. Ma dopo la vicenda sulla presunta violenza sessuale nei confronti di una collega in cui è coinvolta insieme al compagno, Nello Trocchia, per la giornalista Sara Giudice è saltata la possibilità di un accordo con la Rai. (LAPRESSE)